Secondo la ricostruzione dei carabinieri, moglie e figlia sarebbero state uccise con un singolo colpo alla testa di una pistola calibro 38, non ancora trovata, mentre il figlio sarebbe stato colpito in un secondo momento, forse al suo ritorno a casa,  con la stessa arma. Subito dopo Michele si sarebbe tolto la vita, prendendo una forte dose di sedativi e annegandosi nella piscina della lussuosa villa di famiglia.

L’unico sopravvissuto alla sparatoria è stato il figlio maggiore di Piccolo, probabilmente creduto morto dal padre dopo il primo sparo. Claudio versa ora in coma irreversibile all’ospedale Policlinico di Bari. Questa sera, nella grande villa, la famiglia avrebbe festeggiato i 20 anni della ragazza, che avrebbe compiuto il 6 maggio.

Risultano ancora sconosciute e inspiegabili le motivazioni di questa tragedia. L’intera famiglia era benestante e conosciuta per essere bravissima gente. Michele Piccolo era un farmacista nella vicina Acquaviva, con un passato da consigliere comunale a Sannicandro, una persona tranquilla a detta di molti dei suoi conoscenti. La moglie, Maria Chimenti era il vice sindaco di Sannicandro, con delega a vari assessorati nella cittadina.

Sconvolto il sindaco di Sannicandro, Vito Novielli, ha commentato: «Visti da fuori erano una famiglia normale, tranquilla, benestante – e ha concluso – Faccio fatica a crederci, aspetto che gli investigatori capiscano cosa è successo».

4 maggio 2013

Pasquale Amoruso