All’incontro con la stampa sono intervenuti l’architetto Massimiliano Fuksas, il sindaco di Bari Michele Emiliano, l’assessore all’Urbanistica Elio Sannicandro, Anna Maria Curcuruto e Boris Podrecca in rappresentanza della giuria, l’amministratore delegato di FS Sistemi urbani Carlo De Vito, il presidente delle FAL Matteo Colamussi e il direttore generale della Ferrotramviaria Massimo Nitti.

“Questo – ha sottolineato l’architetto Massimiliano Fuksas – è il primo progetto che mi riavvicina all’urbanistica dopo anni di lontananza dai temi che riguardano le problematiche urbane. Ho capito sin dal primo momento che si trattava di un lavoro impressionante, complicato. L’idea principale è quella di voler far scomparire la ferrovia all’interno di un grande parco. Così abbiamo voluto coniugare la salute della città e la visione del futuro in un ambiente complesso, e abbiamo immaginato un Central park lungo tre chilometri che potesse inglobare la stazione e fare da ponte tra le due aree di Bari. Nel farlo abbiamo sempre tenuto basso il budget”.

“Voglio ringraziare la commissione rappresentata qui, oggi, da Boris Podrecca per il lavoro straordinario che hanno svolto – ha dichiarato il sindaco Michele Emiliano – e poi il maestro Fuksas perché è stato in grado di sintetizzare tutto ciò che avevamo in mente per la nostra città. Questa è la madre di tutti i progetti urbanistici di Bari, grazie al quale chiudiamo questi dieci anni di amministrazione con una soddisfazione immensa, sottolineata dal genio semplice e poetico di Fuksas. Il suo progetto, che tra gli altri ha il pregio di contenere i costi dell’operazione, è capace di descrivere luoghi e oggetti in un modo straordinario. Per me quindi è un’emozione fortissima, anche perché quando sono diventato sindaco sembrava che tutto questo fosse un discorso chiuso. Poi l’abbiamo ripreso in mano e portato avanti con l’aiuto delle Ferrovie dello Stato, della Ferrotranviaria e delle Fal, che hanno profuso grande impegno e determinazione nel realizzare questo sogno”.

“A monte del concorso di idee – ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica Elio Sannicandro – c’è tutto il lavoro realizzato sul nodo ferroviario con l’intermodalità e la razionalizzazione dei percorsi, oltre al protocollo sottoscritto con le Ferrovie dello Stato. Questo concorso, in cui si sono confrontate idee e visioni dei più importanti gruppi di progettazione europei, rappresenta senz’altro uno dei momenti più alti della riflessione culturale e urbanistica sul futuro della città di Bari e si innesta su una serie di importanti interventi di programmazione che hanno interessato gli ultimi anni coinvolgendo cittadini, architetti, operatori, intellettuali ed amministratori in un dibattito partecipativo senza precedenti”.

Il programma di riqualificazione dell’area coinvolge 78 ettari nel centro della città su una lunghezza di quasi tre chilometri. L’obiettivo del concorso è stato quello di definire una visione di lungo periodo della fascia a cavallo tra la città storica e quella moderna, in cui la presenza dei binari ha sempre costituito una discontinuità e una barriera. Il Concorso, dunque, è la premessa per un progetto che nei prossimi anni ne avvii la ricucitura.

È stato articolato in due fasi. Alla prima fase di preselezione, hanno partecipato 105 concorrenti italiani e stranieri, con una presenza significativa di gruppi interdisciplinari e multi-nazionali. Tra questi, la giuria ha selezionato dieci gruppi chiamati nella seconda fase a presentare altrettanti progetti. Ne è scaturito un ventaglio di approcci che permette di aprire un dibattito sulle prospettive future del centro di Bari ed è stato individuato un gruppo in grado di assicurare, oltre alla competenza e alla solidità professionale, un rapporto con l’amministrazione comunale e la città proiettato nei tempi lunghi delle trasformazioni urbane.

La giuria ha individuato una serie di motivazioni per la scelta del progetto vincitore che si incentra sulla trasformazione del fascio ferroviario in un parco di quasi tre chilometri di lunghezza.

Queste le motivazioni: “la giuria ha concentrato maggiormente la sua attenzione sui progetti più fortemente impegnati sui temi della riconnessione tra le parti di città separate dalla ferrovia e della dotazione di verde e spazio pubblico. In questa ottica, dopo un approfondito esame dei documenti presentati, la giuria ha deciso di assegnare il premio al progetto Fuksas per la chiarezza, la visione unitaria e la fattibilità della soluzione proposta. In particolare la scelta si è basata sulle seguenti ragioni:

–         la capacità di rispondere con coerenza e qualità alle aspettative di una città che attende da tempo la riconnessione delle due “sponde” del sedime ferroviario;

–         l’integrazione dei tessuti edilizi sui due fronti attraverso la realizzazione di un grande parco urbano soprelevato;

–         l’introduzione di un incremento della densità edilizia attuale equilibrato e ben distribuito tra i vari comparti;

–         la proposizione, attraverso la grande presenza del parco e la scelta di una immagine urbana adeguata, di soluzioni caratterizzate da un alto livello di sostenibilità ambientale;

–         l’individuazione di partiture edilizie e brani di tessuto in grado di caratterizzare e articolare il progetto;

–         il ricorso a una soluzione tecnico-strutturale semplice e realizzabile per la creazione di un involucro “verde” ed efficiente per l’area dei binari;

–         la possibilità di una realizzazione flessibile e progressiva nel tempo, soprattutto grazie alla modularità intrinseca del progetto di copertura dei binari, anche il relazione alle necessità del piano del ferro.

In conclusione la commissione ribadisce di aver apprezzato la visione unitaria e la forza intrinseca di un progetto che ha la capacità di disegnare il futuro della città attraverso la costruzione di una grande infrastruttura pubblica”.

 

Il vincitore del concorso

Di origini lituane, Massimiliano Fuksas nel 1967 crea il suo studio di Roma, cui segue nel 1989 quello di Parigi. Dal 2008 ha uno studio a Shenzhen in Cina. Dal 1998 al 2000 è stato Direttore della “VII Mostra Internazionale di Architettura di Venezia”: “Less Aesthetics, More Ethics”. E’ stato Visiting Professor presso numerose università, tra le quali: l’École Spéciale d’Architecture di Parigi, l’Akademie der Bildenden Kunste di Vienna, la Staadtliche Akademia des Bildenden Kunste di Stoccarda, e la Columbia University di New York. Da molti anni dedica particolare attenzione allo studio dei problemi urbani nelle grandi aree metropolitane. Ha disegnato e realizzato il Nuovo Polo Fiera Milano (2002-2005), mentre sono in corso di realizzazione importanti lavori come l’aeroporto internazionale di Shenzen (Cina), il Centro congressi a Roma-Eur, il Centro direzionale per la Regione Piemonte.

 

Gli altri progettisti che hanno partecipato alla fase finale

Carlos Ferrater, barcellonese, progettista della stazione intermodale di Saragoza e del Museo di Granada, che ha lavorato insieme a Carles Llop, urbanista autore del recupero del quartiere “La Mina” nei pressi della capitale catalana; lo studio Metrogramma, autore delle strategie progettuali del piano di governo del territorio di Milano, che in questa occasione si è associato ad Alejandro Zaera Polo, architetto spagnolo, progettista degli spazi pubblici dell’area olimpica di Londra, e preside della facoltà di architettura di Princeton negli Stati Uniti; il raggruppamento guidato dallo studio Scape di Roma, che raccoglie tre sigle di giovani architetti tra cui LAN, formato da italiani e francesi con sede a Parigi, e UAPS – urbanisti belgi con sede in Francia – tra i progetti di questo gruppo si conta la riorganizzazione urbana dell’isola di Nantes; lo studio COBE, con sede a Copenhagen e Berlino, che si è associato per questo progetto con altri professionisti italiani tra cui Lotti e Pavarani di Reggio Emilia, e che oltre ad aver realizzato la biblioteca di Copenhagen, è responsabile del progetto di sviluppo “Nordhaven”, il più ambizioso ed esteso piano urbanistico della Scandinavia; Francesco Cellini, architetto e docente romano, che ha vinto nel 2012, insieme allo studio Insula Architettura e Ingegneria, il concorso per un progetto urbano a Istanbul che comprende un nodo di scambio trasportistico e un parco archeologico, ed è anche autore del progetto definitivo del primo lotto del parco urbano di Bagnoli; lo studio tedesco Bolles + Wilson, che sta realizzando un quartiere urbano a Perugia e il masterplan del centro di Amersfoort nei Paesi bassi, e nel 2001 ha vinto il concorso per la Biblioteca Europea di Milano, ancora irrealizzata; l’architetto Guillermo Vazquez Consuegra, che ha progettato la sistemazione del fronte marittimo di Vigo in Spagna, nel 2008 ha vinto il concorso per la riorganizzazione dell’area ferroviaria di Puerto Real a Cadice e in Italia è autore del Museo del mare di Genova; Allies and Morrison, studio londinese responsabile del masterplan dell’area olimpica di Londra e coordinatore di alcuni dei maggiori progetti di trasformazione urbana del centro della capitale britannica, come quello di Kings Cross, che nel concorso Baricentrale è associato agli ingegneri di Arup e allo studio italiano Alvisikirimoto; Cruz e Ortiz Arquitectos, che hanno costruito nella loro città – Siviglia – la stazione centrale e riorganizzato il settore urbano circostante, oltre ad aver ristrutturato e ampliato la stazione di Basilea in Svizzera.

Comunicato Ufficio stampa Comune di Bari