Pazienza, o meglio, peccato. Con spirito critico, diciamo che la serata avrebbe potuto riservare  maggiori soddisfazioni. Detto questo, la serata ha visto Alessandra Valenzano aggiudicarsi il favore della giuria popolare al voto per la settimana scorsa. Per Vincenzo Filoni e Melissa Mongelli, ci spiace, Una Voce da Pub finisce qui. La giuria tecnica, invece, ha decretato il successo di Monica Macchia, rimandando alla sfida online le altre voci in gara, i cui video potranno essere votati sulla pagina facebook del Joy’s.

Veniamo alla consueta nota personale a margine: la scelta dei pezzi, in generale, non ci è piaciuta. Salvo qualche eccezione, tipo American Pie cantata da Daniela Dell’Orco molto apprezzata anche dal pubblico, i brani propositi si sono attestati su ritmi molto blandi. Troppo, secondo noi, decisamente. Come abbiamo avuto modo di scrivere più volte in questo appuntamento del giorno dopo, l’alternanza, la varietà o le variazioni se preferite, sono importanti nell’arco di una serata e di una scaletta, seppur di “sole” quattro canzoni a testa.

Anche Sweet Child of Mine dei Guns’n’Roses, riarrangiata in una chiave originale e personale, è risultata alla fine snaturata tanto da essere irriconoscibile. Su questo punto anche la giuria si è espressa pubblicamente, criticando o comunque non apprezzando fino in fondo la scelta. Sperimentare, proporre, va bene, l’originalità a tutti i costi forse no.

Quanto meno, personalmente, l’avremmo apprezzata maggiormente se non fosse stata inserita in una quartina che comprendeva Un uomo in Frack e Quizas Quizas Quizas. Si badi bene, non è un attacco personale nei confronti di qualcuno, si tratta di un discorso a carattere generale su cui ci siamo espressi diverse volte. Secondo noi, ieri sera, è mancato l’equilibrio di cui tanto siamo stati contenti la settimana scorsa.
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