Man mano che si procede verso corso Vittorio Emanuele II, i volti bronzei dei vari Armando Perotti, Araldo di Crolallanza e Giuseppe Mazzini salutano automobilisti e passanti. Arrivati al monumento in onore di Massari però l’occhio cade sulla scritta ingiuriosa, accompagnata peraltro da un disegno esaustivo del concetto.

Perché definire “pisello”, con buona pace della pianta erbacea, un protagonista della storia risorgimentale italiana quando alcuni protagonisti della storia attuale ne avrebbero ben più diritto? Ai posteri  l’ardua sentenza.

P.S. A prescindere dalla scritta, il piedistallo del busto avrebbe bisogno di una bella ritoccata, ma questa è un’altra storia…

18 marzo 2013

Angelo Fischetti