Cuneo fiscale, pensioni, passaggio da Auchan a Conad e Arcelor Mittal. Di questo abbiamo discusso con il segretario nazionale dell’Ugl, Luca Malcotti. Temi che riguardano tutto il territorio italiano, dando maggior importanza a due questioni che mettono a rischio migliaia di lavoratori pugliesi.

Per Malcotti l’acquisizione dei negozi Auchan, visto il fallimento, era una operazione sensata, ma che sta diventano un modo per dimezzare il personale. “Una vera e propria carneficina. Tutto questo è inaccettabile. Durante l’incontro con i vertici aziendali e sindacali si è parlato di 5mila e 800 lavoratori in esubero. Impensabile mandare in cassa integrazione tutte queste persone. Ci sembra un’operazione di terrorismo in cui si punta a voler mandare a casa più dipendenti possibili con solo qualche incentivo. Su questo argomento siamo sul piede di guerra e non vogliamo fare sconti a nessuno”.

Un’altro punto importante per i pugliesi è l’acciaieria di Taranto, definita dal segretario della Ugl “una brutta pagina della storia politica ed economica del paese”. Per Malcotti qualcuno ha pensato di smantellare il sistema industriale italiano, senza pensare alle conseguenze economiche per tutta la nazione. “Chiudere un altoforno per costruire uno elettrico porterebbe Taranto a produrre un acciaio di qualità inferiore subendo quindi la concorrenza delle altre acciaierie. Da sempre vinciamo la battaglia sulla qualità e quello che si sta vedendo è inadeguato. Il governo sembra inerme e incapace di affrontare in maniera seria questa partita”.

Riguardo il cuneo fiscale, invece, Malcotti sottolinea come la Ugl abbia più volte denunciato la mancanza di soldi. “Nel 2020 mancano 1 miliardi e 800mila euro e giuà sappiamo che questa cifra aumenterà nel 2021. Una manovra propagandistica che di fatto non porta niente nelle tasche dei lavoratori”. Stessa storia per le pensioni. “Durante i tavoli di previdenza il governo ci chiede idee sul dopo Quota 100. Noi della Ugl siamo contro ogni tipo di interruzione, anzi abbiamo proposto una Quota 100 libera che ammetta sia i lavoratori con 62 anni di età e 38 anni di contributi, ma anche quelli di 63 anni con 37 anni di contributi. Fino ad ora il governo non ha parlato di quanto costi questo tipo di manovra. Se come ci è parso di capire la proposta si aggira intorno agli 80 miliardi, allora ci stiamo solo prendendo in giro”.