Il 1° maggio il Consiglio dei ministri ha approvato il Decreto del lavoro 2023. La misura introdurrà nuovi provvedimenti a carico dei lavoratori dipendenti e delle famiglie in difficoltà. Inoltre, saranno previste anche politiche sul lavoro necessarie per formare professionalmente i disoccupati in grado di svolgere un’attività. Infine, saranno aggiunte anche nuove regole sulla sicurezza sul luogo di lavoro e contratti a tempo determinato.

Cuneo fiscale, sicurezza e contratti determinati

Il decreto ridurrà il cuneo fiscale nei confronti dei lavoratori che hanno un reddito inferiore a 35mila euro lordi annui. Tra luglio e dicembre 2023, più 4 miliardi saranno destinati all’aumento del taglio del cuneo per i dipendenti, senza apportare modifiche alla tredicesima. Il cuneo fiscale non è altro che una percentuale sul rapporto tra tutte le imposte sul lavoro, sia dirette, indirette e contributi previdenziali e il costo del lavoro complessivo.

Inoltre, un’altra misura apportata nel decreto riguarda quella della sicurezza sul lavoro. Infatti, saranno introdotti diversi interventi per rafforzare le regole sulla sicurezza e sulla tutela contro gli infortuni durante il lavoro. Poi, il decreto ha apportato modifiche sul contratto di lavoro a termine, noto anche come “contratto a tempo determinato”, con nuove causali indicati nei contratti di durata tra 12-24 mesi, incluse proroghe e rinnovi, con lo scopo di renderlo più flessibile. Il contratto a tempo determinato non potrà essere inferiore a 12 mesi e non potrà superare i 24 mesi per motivi tecnici, organizzativi e produttivi o per sostituzioni di altri lavoratori.

Assegno di inclusione per le famiglie in difficoltà

Il decreto lavoro è stato approvato facendo attenzione alle famiglie con persone fragili, minori o anziani. A sostegno di queste famiglie, il Governo ha introdotto un sussidio di almeno 480 euro per combattere la povertà. Il sussidio verrà affidato ai nuclei familiari che rispondono a specifici requisiti: cittadinanza, autorizzazione del soggiorno del richiedenti, durata della residenza in Italia e condizioni economiche. L’INPS erogherà il bonus di 480 euro attraverso un pagamento elettronico, per un massimo di 18 mesi e con un rinnovo di altri 12 mesi. Per ottenere il beneficio, la famiglia dovrà firmare un patto di attivazione digitali e poi presentarsi presso i patronati o servizi sociali e i centri per l’impiego, entro tre mesi.

Per richiedere questo assegno, il beneficiario deve essere cittadino europeo o essere in possesso di un permesso di soggiorno UE di lungo periodo. Inoltre, deve risiedere per almeno 5 anni in modo continuativo in Italia. Deve avere un Isee valido inferiore a 9.360 euro e il valore del reddito familiare deve essere inferiore a 6mila euro tenendo presente il numero di figli minori, componenti con disabilità, e le pensioni dirette e indirette. L’assegno di inclusione sarà attivo al gennaio 2024 e sostituirà il Reddito di Cittadinanza per contrastare la povertà.