Il lavoro del servizio emergenza/urgenza 118 ha lo scopo di salvare vite umane, correre con le proprie ambulanze su ogni intervento, formare volontari e dipendenti lavorando per il territorio e per la sanità pubblica. Un servizio che la Regione Puglia ha intenzione di riformare affidando il tutto ad un unica agenzia, rendendo interno tutto il personale delle associazioni di volontariato convenzionate.

Dopo le accuse infondate del Direttore del Dipartimento della Salute, Giancarlo Ruscitti, in occasione della venuta di Papa Francesco a Bari, le organizzazioni di volontariato di Puglia ed in particolare le Federazioni di Anpas, Misericordie e Croce Rossa, dopo le scuse, hanno ricevuto la convocazione di un tavolo tecnico per discutere del nuovo sistema di emergenza/urgenza.

Incontro svolto il 27 luglio al quale però le Federazioni non hanno visto partecipare alcun rappresentante politico, al contrario c’erano i tecnici regionali che hanno presentato il piano di riforma. “Un tavolo inutile – spiegano i tre presidenti delle Federazioni pugliesi, Anpas, Misericordie e Croce Rossa – nel quale la Regione ha presentato una proposta a pacchetto chiuso sulla quale non si è potuto discutere”.

“Ci preoccupa la scelta della Regione Puglia – spiega Fabrizio Pregliasco, presidente nazionale Anpas – che non valorizza ciò che è stato costruito negli anni con una collaborazione importante e corretta da parte del volontariato. La questione del 118/112 deve essere vista in modo organico e il volontariato, quello trasparente e corretto, è una risorsa per la comunità in Puglia e in Italia”.

In pratico la Regione ha deciso di realizzare una riforma importante senza tener conto di coloro i quali sono stati fondamentali per la creazione di un presidio presente su tutto il territorio.

“È ancora in itinere la riapertura di un tavolo tecnico – aggiungono i tre presidenti – da attuarsi con un atto dirigenziale. La situazione che ci hanno prospettato è la morte del volontariato nell’emergenza/urgenza pugliese, con inevitabili conseguenze nel settore della Protezione Civile. Le Federazioni si sono rese disponibili per un confronto pubblico con la parte politica”.

“Il sistema del 118 in Puglia – concludono – funziona bene grazie al coinvolgimento dei volontari. Basterebbe ascoltare chi da quasi 20 anni affronta le problematiche del sistema per capire come migliorarlo. Restiamo nell’attesa che il Presidente Emiliano, Assessore alle Politiche della Salute, ci convochi per un sereno confronto sul tema non escludendo la possibilità di altre importanti manifestazioni di protesta nel caso in cui la parte politica dovesse continuare ad esser sorda rispetto alla nostra legittima richiesta di confronto”.