Dopo la pubblicazione del nostro articolo, come il CSA anche Cgil e Uil scrivono a Domenico Ragno, direttore generale dell’Arif. L’assunzione lampo di dieci interinali nel bel mezzo di una procedura di stabilizzazione ha scatenato il putiferio.

“Siamo indignati – spiega Antonio Renna, della Cgil FP – oltre alla nota inviata oggi, lunedì andrò personalmente dal direttore per chiedere spiegazioni. I dieci interinali vengono assunti con un contratto di diritto pubblico, C1 e D1, mentre ci sono dipendenti regionali che stanno lottando ormai da tre anni per vedersi riconosciuto il contratto decentrato”.

Molti di questi lavoratori irrigui, in alcuni casi vicini alla pensione, quelli che ci mettono la faccia con gli utenti quando l’acqua non arriva e i pozzi non funzionano, rischiano di non vedersi mai riconosciuto l’avanzamento dovuto, al contrario di chi viene assunto già all’apice e senza una selezione pubblica.

“Ragno deve dimostrare coi fatti e non solo a parole – spiega Renna – che non ci siano internamente all’Agenzia figure capaci di ricoprire gli stessi posti. E in ogni caso va fatta una selezione pubblica essendo assunti con un contratto di diritto pubblico. Assistiamo, invece, ad una delibera firmata l’8 febbraio e alla firma di un contratto il giorno successivo. Si fanno due pesi e due misure e non possiamo tollerarlo”.

Ciò che fa specie a molti è aver assistito all’operazione trasparenza promossa da Domenico Ragno, con la consegna in Procura di numerosi atti firmati dal suo predecessore Taurino, ma adesso sembra comportarsi allo stesso modo.