Un sindaco sempre più isolato e sempre più distante dai “suoi” cittadini e dalla “sua” città. Questa è la sola cosa che viene in mente riascoltando le parole pronunciate da Antonio Decaro sull’assessore all’Ambiente Pietro Petruzzelli, durante una lunga intervista ad agosto scorso, e leggendo cosa pensano i baresi dell’Amiu.

Eh si, perché “a dritta o storta“, i risultati sul sondaggio di customer satisfaction sulla qualità dei servizi commissionato dal Comune di Bari, alla fine sono stati tirati fuori. Ma i dati, si sa, vanno sempre interpretati, e allora vediamo un po’ cosa hanno detto i cittadini della municipalizzata per l’igiene urbana e cosa ha detto il presidente dell’Amiu Gianfranco Grandaliano.

Dunque, solo l’11% dei cittadini esprime un giudizio positivo sulla raccolta dei rifiuti, per tutti gli altri si dovrebbe fare meglio. Il 59% dei baresi, inoltre, ritiene che le strade e i marciapiedi siano sporchi, ma per il presidente dell’Amiu Grandaliano, il risultato dell’indagine è positivo (parole sue). Contento lui.

Entrando più nel dettaglio, il 52% degli intervistati è mediamente soddisfatto, mentre ben il 37% è insoddisfatto, vuoi perché il servizio di raccolta è poco frequente, vuoi perché le aree introno ai bidoni sono sporche, vuoi perché i cassonetti sono scomodi. Già, i cassonetti. A Bari stiamo ancora all’età della pietra, con i cassonetti per strada e la chimera del porta a porta, roba che in molti piccoli comuni è già realtà. «Stiamo approntando variazioni al servizio di raccolta – ha commentato il presidente dell’Amiu – anche a causa dell’introduzione del servizio porta a porta, già attivo nei pressi delle complanari». Dalle complanari? Complimenti per la scelta, caro presidente. «I nuovi turni saranno pubblicati sul nostro sito» ha aggiunto Grandaliano. Nell’era della geolocalizzazione, siamo ancora all’Amiu 2.0, una scelta palesemente in ritardo spacciata per innovativa.

Tra i motivi di maggiore insoddisfazione, neanche e a dirlo, c’è la derattizzazione e disinfestazione, bocciata dall’81% degli utenti, del resto sono anni che a Bari si vive l’emergenza blatte durante l’estate. «L’azienda non è stata a guardare – dice Grandaliano – a giungo, luglio e agosto, le segnalazioni dei cittadini sono diminuite di circa il 10% rispetto allo stesso periodo del 2014». Un po’ poco, considerato che il piano antiblatte è partito ad aprile.

Quanto a cestini gettacarte, sono pochi (69%) e svuotati poco frequentemente (64,1%). «Abbiamo istallato circa 500 nuove postazioni e oltre 1000 cestini, includendo le sostituzioni di quelli rotti» ha commentato Grandaliano.

Eppure, il patto coi cittadini #Bariperbene avrebbe dovuto garantire migliori servizi alla cittadinanza. Vuoi vedere che siamo difronte a un altro fiasco? Sindaco, chissà di chi è la colpa stavolta.