Sarebbero cinque gli operatori sanitari della Asl di Brindisi che non sarebbero sottoposti al vaccino anti Covid e sono stati per questo sospesi dal lavoro senza retribuzione sino al 31 dicembre 2021.

Si tratta di quattro infermieri e un tecnico di laboratorio. Il provvedimento è stato adottato dal direttore generale della Asl di Brindisi Giuseppe Pasqualone. I quattro erano già stati precedentemente diffidati a presentarsi il 21 maggio per la vaccinazione.

Nei giorni precedenti alla diffida, gli infermieri avevano inviato una lettera alla Asl tramite i loro legali. Chiedevano di rientrare al lavoro terminate le ferie forzate. La Asl, per valutare la situazione, ha chiesto loro di inviare la documentazione medica che spiegasse i motivi della mancata vaccinazione. Ma nulla è arrivato e al momento della vaccinazione, nessuno di loro si è presentato.

Da qui, la sospensione senza retribuzione così come sancisce il decreto emesso dal governo.

La norma sancisce che la vaccinazione costituisce un requisito essenziale per l’esercizio della professione e per le prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati: chiunque sia operatore di interesse sanitario e svolga la sua attività in una struttura sanitaria, che sia questa pubblica o privata, ha obbligo di vaccinazione.

La vaccinazione non è obbligatoria, e può essere omessa o differita, solo in caso di accertato pericolo per la salute, documentato da specifiche condizioni cliniche accertate da un medico. In questo caso, la Asl non ha ritenuto che queste condizioni sussistessero.

Gli avvocati dell’operatore sanitario hanno annunciato ricorso affermando che il loro assistito non può vaccinarsi a causa delle sue patologie.

Intanto, il direttore generale ha invitato il medico competente a verificare la situazione di di altri dipendenti non vaccinati, per capire se in questo caso sussistono situazioni di reale necessità: sarebbero circa 19 medici, 40 infermieri e 9 oss.