E’ dura la polemica fra la magistratura minorile di Bari e gli avvocati della famiglia di Nicolina Pacini, la 15enne uccisa con un colpo di pistola dall’ex compagno della madre il 20 settembre a Ischitella. Il botta e risposta riguarda le responsabilità legate all’affidamento e alla tutela della ragazzina, dopo che il legale dei genitori ritiene che ormai sia accertata la responsabilità dei servizi sociali e dei tribunali. Secondo Riccardo Greco, presidente del tribunale per i minorenni di Bari, i bambini erano affidati ai servizi sociali di Ischitella, e collocati presso i nonni insieme alla madre. La donna risulta quindi l’unica responsabile, colpevole di aver violato il provvedimento del tribunale per i minorenni di Firenze nel momento in cui è tornata a Viareggio, dove si trovava quando la figlia è stata uccisa.

Per Gelsomina Cimino, avvocato difensore della famiglia di Nicolina invece, la responsabilità ricade tutta sui tribunali e sui servizi sociali. Il legale specifica in una nota che la ragazza non doveva essere in quel posto quella fatale mattina, quando ha incontrato il suo assassino, già denunciato per aver commesso atti pericolosi ed estremi. Già nel 2010 il tribunale per i minori di Bari si è occupato del caso di Nicolina, disponendo il trasferimento in una comunità di Viareggio, mentre nel 2012 si era dichiarato incompetente sulla vicenda.

Secondo la ricostruzione del tribunale per i minorenni di Firenze, dal novembre 2011 la madre si era allontanata con i figli per andare dai genitori a Ischitella. Nell’ottobre 2013, quindi, il tribunale per il minorenni di Firenze ha disposto l’affidamento dei minori ai servizi sociali di Ischitella e il loro collocamento con la madre presso la residenza dei nonni materni. Successivamente aveva dichiarato la propria incompetenza, essendo i bambini tornati in Puglia, incaricando i servizi sociali di Ischitella di rivolgersi alla magistratura minorile di Bari qualora la situazione richieda la revoca o la modifica del presente provvedimento.

Tutto ciò accadeva quando Antonio Di Paola, l’omicida- suicida che ha ucciso Nicolina, ancora non frequentava la mamma della giovane vittima. Ed è questo l’ultimo atto relativo alla vicenda. Intanto il presidente Greco chiarisce che il tribunale per i minorenni di Bari non è mai stato informato della successiva situazione di pericolo.