Il caso più eclatante è quello di R.C., cardiologo padovano inserito nei turni della telecardiologia il fine settimana. Sembra che il medico lavori 24 ore di fila, probabilmente si è spinto fino a 48 senza mai un attimo di sosta. R.C. presterebbe la sua opera tramite l’Apulia Gss onlus, pare che il medico lasci parte dei suoi compensi alla cooperativa.

Detto questo, però, la situazione dei medici impiegati nella telecardiologia è a dir poco fuori legge (quella regionale che regola le “prestazioni aggiuntive”). Siamo in grado di dimostrare ore e compensi dei cardiologi, almeno di quelli assunti dal Policlinico, perché degli altri nelle delibere ufficiali non c’è traccia. Del resto la trasparenza non è mai stato il punto di forza nella gestione del direttore generale Vitangelo Dattoli. Prima o poi, come si evince dalla tabella analitica, la longa mano della Corte dei Conti si allungherà sui professionisti che stanno facendo l’America con la telecardiologia.

Gli introiti accumulati dai cardiologi sono persino superiori a quelli del direttore generale. Un affronto verso i medici che non hanno la possibilità di lavorare al Policlinico e che ancora sbarcano il lunario tra mille difficoltà, lo è soprattutto nei riguardi di medici e infermieri del 118, che invece di stare comodamente seduti in poltrona a refertare, lavorano in trincea con tanti problemi e quel trabiccolo che è l’ormai celeberrimo tablet. Alle prestazioni indicate bisogna aggiungere l’8% di Irap, sempre a carico del Policlinico. In altre parole, li paghiamo noi, non Dattoli.

In pratica, un cardiologo costa 65 euro l’ora e il Policlinico ne utilizza due per turno. Centotrenta euro l’ora per 24 ore al giorno, per 365 giorni l’anno, fa 1.139.000 euro. Solo per i cardiologi, ai quali vanno aggiunti i 400mila euro della “manutenzione” della piattaforma Helis, che presto spiegheremo come funziona, o meglio, non funziona. Parliamo del costo più alto per la manutenzione di un software, per di più non certificato. Aggiungete utenze, annessi e connessi, e viene fuori la telecardiologia, un servizio mediocre che sta creando disastri, come denuncia tuttora l’IPASVI.

Ma vediamo chi sono i medici paperoni – almeno quelli conosciuti – che violano la legge. Per la massima trasparenza sarebbe interessante conoscere anche le ore lavorate e gli emolumenti dei cardiologi sconosciuti alle delibere, soprattutto quelli dell’Apulia Gss onlus, che non potranno essere retribuiti perché la delibera del 14 luglio 2016, a maggior ragione dopo l’eclatante precisazione del Consorzio Italia. I dettagli relativi ai compensi percepiti (Allegati 1, 2, 3, 4) sono facilmente verificabili nell’allegato 5, in cui riportiamo nel dettaglio le ore lavorate mensilmente, i guadagni totali e quanto dovranno restituire nel caso di un intervento della Corte dei Conti, considerando che i medici citati hanno da tempo superato il monte ore previsto dalla legge.

Di seguito i primi tre classificati di ogni categoria e i premi speciali.

A) Categoria maggiori guadagni totali
1° il Dottor Tommaso Acquaviva con un introito di ben € 144.625,00
2° il Dottor Giuseppe Santoro con un introito di ben € 139.021,00
3° il Dottor Francesco Molinaro con un introito di ben € 122.299,00

B) Categoria maggior numero di ore lavorate
1° il dottor Francesco Molinaro con ben 417 ore nei primi 8 mesi di lavoro e una proiezione di ben 530 ore lavorate oltre il lecito;
2° il dottor Nicola Di Venere con ben 336 ore lavorate nei primi 8 mesi di lavoro e una proiezione di ben 408 ore lavorate oltre il lecito;
3° la dott.ssa Paola Coluccia con ben 303 ore lavorate nei primi 8 mesi di lavoro e una proiezione di ben 358 ore lavorate oltre il lecito

N.B. la legge regionale sulle prestazioni aggiuntive prevede che non si possono superare le 24 ore mensili e, rispettando la legge sui riposi, non si possono superare le 96 ore annue (Allegato 6)

C) Categoria maggiori rimborsi da restituire alla Corte dei Conti
1° il dottor Franceso Molinaro con € 31.800,00
2° il dottor Di Venere Nicola con € 24.480,00
3° la dott.ssa Paola Coluccia con € 21.480,00

D) Premi della Giuria
1° il dottor Ottavio Di Cillo che nonostante faccia il direttore e il coordinatore della telecardiologia ha contribuito con 160 ore di lavoro, anche lui non nei termini di legge; in proiezione dovrà restituire solo 8.640,00 euro;
2° a pari merito, gli Stakanovisti Tommaso Acquaviva, Emanuela De Cillis e Francesco Molinaro che hanno lavorato per 18 ore di fila, i primi 2 il 13 marzo, il terzo il 19 aprile.

Vediamo cosa dicono le convenzioni stipulate con le ASL riguardo agli emolumenti da corrispondere ai cardiologi che lavorano per la telecardiologia.

Art 3 delle Convenzioni tra le ASL e il Policlinico (Corrispettivo e modalità di pagamento):
L’ASL..omissis…in particolare si impegna a mettere a disposizione del Policlinico di Bari la prestazione professionale di cardiologi specialisti individuati dalla stessa ASL, i quali a turno al di fuori dell’orario di contrattuale di servizio……omissis…garantendo turni di servizio h24: 8-14;14-20; 20-24.

Il Policlinico dovrà corrispondere all’ASL, per ogni turno di servizio da 6 ore, un compenso pari alla remunerazione prevista dalla deliberazione n. 480/2012 sulle prestazioni aggiuntive pari a 360 euro, per ogni turno di servizio da 12 ore un compenso pari a 720 euro.

A questo punto sappiamo per certo che il presidente Michele Emiliano, la magistratura, gli organi inquirenti, la Corte dei Conti e l’ispettorato del lavoro hanno un quadro abbastanza completo su come stanno le faccende della telecardiologia rispetto a ciò che è già emerso. Dopo aver pubblicato quanto guadagnano i medici, ci piacerebbe conoscere il parere dei sindacati che hanno firmato l’accordo sulle prestazioni aggiuntive, CIMO ASMD, ANAAO-ASSMED, CGIL Medici, FM aderente UIL FPL, FED CISL Medici, F.V.M., FASSID, FESMED e del presidente del collegio sindacale Ezio Castoldi, che riceve in copia tutte le delibere e le determine del direttore generale del Policlinico Vitangelo Dattoli e percepisce per il suo incarico, secondo quanto ci risulta, circa 20mila euro. A Castoldi chiediamo se non sia il caso di iniziare a effettuare le dovute verifiche su delibere e determine secondo legge.