È la prima opera composta da Pietro Mascagni ed è di certo rimasta la più nota fra le sedici composte dal compositore livornese, tra le più allestite nei teatri di tutto il mondo: «Cavalleria rusticana», melodramma in un atto su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga, sarà al centro del prossimo appuntamento del Festival Giovanile della Lirica. L’allestimento, con le note e drammatiche vicende dei protagonisti Santuzza e Turiddu, vittime di sentimenti come amore, invidia, gelosia e desiderio di vendetta, andrà in scena giovedì 20 luglio, alle 21, in Piazza Benedetto XIII, a Gravina in Puglia.
La manifestazione è organizzata da «Orchestra di Puglia e Basilicata», ed è sostenuta dal Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Puglia, dal Comune di Gravina, dalla Fondazione Santomasi e da una serie di sponsor privati, tra cui il main sponsor Banca Popolare di Puglia e BasilicataInformazioni alla Cartoleria Parrulli di Gravina (via Matteotti 2), infotel: 349.565.78.80.
Questa messa in scena di «Cavalleria rusticana» si avvarrà della regia di Katia Ricciarelli e Gianpiero Francese, con un cast di assoluto valore: gli interpreti saranno Antonella Carpenito (Santuzza), Zi-Zhao Guo (Turiddu), Carlo Provenzano (Alfio), Marcella Di Viggiano (Lola), Elena Kanakis (Mamma Lucia). L’Orchestra Sinfonica 131 della Basilicata e il Coro Opera Festival saranno diretti da Francesco Zingariello. L’opera sarà preceduta da uno speciale prologo, con la novella «Cavalleria rusticana» di Giovanni Verga, letta dall’attore Erminio Truncellito.
La protagonista dell’opera Santuzza è vittima della passione mai sopita del suo uomo, Turiddu, per la bella Lola. Un tradimento che la renderà «priva dell’onor», ma non della voglia di difendere il suo amore. Tutto si svolge nel giorno di Pasqua in un piccolo paese della Sicilia; Turiddu è innamorato della bella Lola, ma dopo che è dovuto partire per fare il militare, lei si è sposata con Alfio, il carrettiere. Tornato in paese, Turiddu apprende la notizia, e per scacciare l’amore per Lola fa la corte a Santuzza, seducendola. Ma la passione per Lola non muore, anzi, riprende più forte di prima e i due si incontrano di notte, di nascosto, quando Alfio è in viaggio. Santuzza scopre la tresca e, rosa dalla gelosia, cerca di parlare con Turiddu, ma lui nega tutto e alla fine, stanco delle sue insistenze, la getta a terra e se ne va. Santuzza, sentendosi profondamente umiliata, si vendica dicendo a compare Alfio che sua moglie Lola si incontra con Turiddu quando lui non c’è. Alfio, deciso a difendere il suo onore, dopo la messa pasquale va in cerca di Turiddu, che sta festeggiando con Lola e gli altri paesani; Turiddu gli offre del vino, ma Alfio rifiuta; Turiddu capisce la situazione e, anche se in coscienza sa di aver torto, gli morde l’orecchio per sfidarlo a duello: vuole giocarsi una possibilità per non lasciar sola Santuzza. Prima di andare all’incontro, si fa benedire dalla madre, Lucia, e le affida Santuzza, chiedendole di accoglierla come una figlia. Lucia e Santuzza poco dopo sentono i paesani che urlano: Turiddu è stato ucciso.