Oggi cominciano i lavori per la realizzazione di una grande opera muraria che, grazie al talento dell’artista australiano Guido van Helten, trasformerà i 16 silos del porto in un’enorme tela su cui saranno realizzate opere iconografiche contemporanee che racconteranno la storia della nostra città attraverso alcune figure ed elementi simbolici – annuncia il sindaco di Bari Antonio Decaro. Questo intervento, per il quale ringraziamo l’Autorità di Sistema portuale e Pugliapromozione, dialogherà presto con un’altra opera contemporanea importante, che l’artista Edoardo Tresoldi realizzerà negli scavi archeologici di Santa Scolastica, dando grande prestigio a una parte di città ancora poco conosciuta e valorizzata“.
Iniziano i lavori della più grande opera d’arte a cielo aperto in città nel porto di Bari.
Trentadue metri di altezza per i 16 silos granari di Casillo daranno il benvenuto in città a chi viene dal mare e a chi guarda il mare dalla città – scrive Ines Pierucci, assessora alle Politiche culturali e turistiche del Comune di Bari –. Nel porto abbiamo iniziato sin dall’anno scorso con il concerto di Alt-j e con il murales donato dal RAI Prix a firma Pigment workroom, abbiamo continuato con il concerto dei Sigur Ros lo scorso 11 luglio, ed è questo, dunque, il frutto di un lungo percorso di condivisione con il Sistema dell’Autorità portuale guidato da Ugo Patroni Griffi e Pugliapromozione guidata da Luca Scandale che ringrazio vivamente”.
“Abbiamo incominciato esattamente due anni fa condividendo con l’artista Guido Van Helten i temi identitari culturali della città: l’accoglienza e l’inclusione, tipici del culto Nicolaiano ma che da sempre caratterizzano l’inquietudine delle persone che vivono sul mare come i baresi, in un corpo urbano abbracciato dall’Adriatico qual è Bari, che ascolta il pianto dei deboli, di tutti coloro che arrivano dal mare, che accoglie la cultura dell’incontro e del dialogo, in questa regione al così importante e geograficamente ‘al centro’ – ha aggiunto Pierucci -. Con l’artista abbiamo instaurato un rapporto di amicizia e parlato a lungo durante questi due anni, abbiamo parlato di quanto la storia della città sia al centro del Mediterraneo quale unità geopolitica che deve scoprire una sua nuova declinazione, con al suo interno nuovi e virtuosi percorsi politici che partano proprio dall’arte e dalla cultura”.
“Abbiamo parlato di arte muraria che se costruita dal basso sulla storia del territorio e con le persone costruisce politiche di consapevolezza. In questa ‘area di terra felice’ – ha concluso l’assessora – così come definita dal Santo Padre, in occasione dell’ultima visita a Bari nel 2019, vi è un’eredità artistica e culturale di grande potenzialità, un patrimonio che attrae milioni di visitatori da tutto il mondo e va custodito con cura, in primis dalle politiche culturali, quale prezioso dono, ricevuto in prestito e da tramandare con profitto alle future generazioni“.