Come per altre volte, ora la palla passa alla giuria popolare, basta andare sulla pagina facebook del Joy’s Pub e votare.

Niente cronaca della serata, abbiamo detto, perché dopo tre serate di selezione è giunto il tempo di fare i primi bilanci, e cose da dire ce ne sono. La gara sta andando bene, le selezioni sono filate via lisce senza intoppi organizzativi né tecnici, eppure sono le quattro del mattino e qualcosa non quadra. Ma facciamo un passo indietro.

Il contest, o progetto musicale come preferisce chiamarlo Marco Protano mr. Joy’s, si chiama Una Voce da Pub. Il nome non è casuale, connota significativamente l’idea: trovare una o un cantante che abbia in sé le doti per intrattenere il pubblico durante una serata trascorsa a bere birra e chiacchierare con gli amici. Semplice.

Mica tanto, a giudicare da alcuni brani proposti per la gara. In queste serate abbiamo sentito, tra gli altri, “Io vorrei non vorrei ma se Vuoi” di Battisti, “Born to Die” di Lana del Rey, due brani di Etta James e anche “Caruso” di Lucio Dalla. Per il pianobar, prego accomodarsi più avanti.

Altro aspetto, il contest si svolge fisicamente all’interno del locale, da cui emerge il verdetto della giuria tecnica, e poi on line, con la votazione dei video girati all’interno del Joy’s e pubblicati su Facebook. I like ricevuti si sommano ai voti espressi dal pubblico durante la gara, la somma determina il passaggio di turno per mano della giuria popolare. Semplice.

Mica tanto. Se nella prima settimana c’è stato un serrato testa-a-testa, nella seconda questa accesa sportività non si è vista, la disparità di voti ricevuti dai video è sotto gli occhi di tutti. Attenzione, però, perché nel momento in cui si chiude la votazione su internet, il risultato non è definitivo, dal momento che vanno ancora conteggiate le schede compilate dai frequentatori del locale, che votano anche durante la serata di proclamazione.

Potrebbe succedere, per esempio, che un distacco di 100 like venga colmato dalle schede del pubblico. Vedere un video con 50 voti rispetto ad uno con 600 non è accettabile, come pure non è accettabile vedere cantanti accompagnati da un nutrito gruppo di supporter con parrucche colorate e cartelli di incoraggiamento ed altri accompagnati da tre o quattro amici.

Delle due, l’una: o qualcuno sta partecipando a Una voce da Pub solo per sfizio, e non è giusto nei confronti di chi ci crede sul serio, oppure qualcuno non ha ben chiaro il regolamento del contest. Che è semplice.
Mica Tanto.

Gianluca Lomuto