Nel cuore dell’inchiesta sulla presunta infiltrazione della mafia nelle elezioni comunali di Bari del 2019, emerge un eloquente “monologo” attribuito a Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale pugliese attualmente detenuto con l’accusa di scambio elettorale politico mafioso. Il suo discorso, documentato negli atti giudiziari, offre uno sguardo penetrante nella mentalità di un individuo che si considera al di sopra della legge e intrecciato con la criminalità organizzata locale.

Nel corso di un colloquio, Olivieri si descrive come “intoccabile”, sottolineando la sua influenza e il suo status privilegiato all’interno di determinati circoli. Le sue parole, cariche di disprezzo per la legalità e per coloro che non aderiscono ai suoi desideri, indicano una personalità dominante e spietata.

Le intercettazioni, che coinvolgono anche i suoi collaboratori, riportano Olivieri tra le altre esternazioni e comandi di azioni intimidatorie, mentre minaccia di violenza e mutilazione un individuo colpevole di un presunto furto di frutta nella sua masseria. Questo sfoggio di brutalità e intimidazione, secondo quanto affermato dalla Procura, evidenzia la sua “estrema pericolosità della personalità” e il suo coinvolgimento in attività criminali.

Olivieri, inoltre, fa riferimento alle sue influenti connessioni, sottolineando le amicizie in varie parti della città e il fatto che il suo suocero abbia curato anche la sorella di un noto boss mafioso. Questi legami, secondo gli investigatori, potrebbero essere stati sfruttati per ottenere vantaggi politici illeciti durante le elezioni.

Questo “monologo” offre un’ulteriore prova del coinvolgimento di Olivieri nel presunto scambio elettorale con la mafia, mettendo in luce un individuo determinato a far valere la propria influenza a qualsiasi costo. La sua vicenda rappresenta un tassello significativo nell’inchiesta in corso, che continua a gettare luce sui legami oscuri tra politica e criminalità nella città di Bari. Per motivi di chiarezza la proprietà del Quotidiano Italiano è cambiata circa 4 anni fa e con la stessa anche i collaboratori, la nuova gestione non ha nulla a che vedere con quello che è accaduto.