Il pm Mariano Buccoliero ha disposto il giudizio immediato nei confronti dell’ex direttore di un ufficio postale di Taranto, accusato di aver nascosto una telecamera nel bagno usato dalle dipendenti e di aver poi scaricato tutti i filmati e le immagini sul suo computer. L’uomo dovrà rispondere di interferenza nella vita privata nel corso del processo che inizierà il prossimo 4 dicembre; stando alle prime indiscrezioni sembrerebbe che siano 9 le vittime e che abbiano intenzione di costituirsi parte civile in aula.

La videnda

Lo scandalo sarebbe scoppiato quando una delle dipendenti, uscendo dalla toilette, ha notato la microcamera nascosta, che pare avesse lo scopo di registrare filmati e scattare fotografie alle donne. La signora avrebbe poi estratto la scheda di memoria, con l’aiuto di un’altra collega, da cui è emersa anche una foto che mostrava l’ex direttore impegnato a piazzare la telecamera nel contenitore in cui poi è stata trovata. L’accusato si era difeso dicendo di aver trovato la camera proprio lì e di averla solo ripossizioanta per capire chi l’avesse posizionata in quel punto.

I finanzieri avevano già avviato delle indagini nel marzo 2022 e attraverso numerosi accertamenti hanno confermato che sarebbe stato il 54enne a mettere il dispositivo per poi scaricarne il contenuto su un computer personale. Il pc è stato sequestrato, in quanto sarebbero stati rinvenuti al suo interno una serie di video e quasi 120mila immagini che ritraevano le colleghe mentre utilizzavano i servizi igienici.

A giugno l’uomo è stato posto ai domiciliari dalla Guardia di Finanza, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Francesco Maccagnano. Il Tribunale del Riesame ha confermato la misura, in quanto vi sarebbe “il pericolo di reiterazione di condotte del tipo di quelle considerate, chiaramente desumibile dalla personalità dell’indagato atteso che il numero elevato di videoriprese effettuate evidenzia una totale incapacità di autocontrollo in un soggetto alla costante ricerca di immagini video di donne in momenti di intimità che ha dato vita ad una vera e propria prassi consolidata e reiterata nel tempo”.