“Le immagini delle telecamere dei vigili mi mostrano una scena surreale: tarda sera, una piazzetta nel pieno centro di Ruvo di Puglia, un uomo prende la motosega e distrugge due panchine di legno. Guardo il video e resto senza parole”. Così inizia il post di denuncia del sindaco del comune barese Pasquale Chieco, che ha raccontato cosa sarebbe accaduto ieri sera, 28 giugno, intorno alle 11, nella sua città. Stando a quanto dice il primo cittadino, un residente in zona, probabilmente stufo di rumori e schiamazzi a tarda ora, avrebbe sfogato la sua ira prendendosela con le “innocenti “sedute della piazza vicina alla sua abitazione.

“Prima di scrivere qualcosa ho voluto conoscere con precisione i fatti – ha proseguito Chieco -. Posso immaginare il vociare a tarda ora, qualche intemperanza giovanile, qualche risposta maleducata all’invito a fare silenzio, ma siamo davanti a una reazione violenta, assolutamente sproporzionata, inaccettabile e molto pericolosa. Un comportamento da condannare fermamente, un modo di fare fuori dalle regole civili. Chi ritiene di avere subito un torto ha strumenti LEGALI per far valere i suoi diritti“.

L’uomo è stato ripreso dalle telecamere presenti in zona proprio mentre demoliva le panchine, armato di motosega e per questo chiamato a rispondere dei fatti al comando della Polizia Municipale. “Ora la giustizia farà il suo corso e il responsabile pagherà per il suo gesto – ha spiegato il sindaco -. Però qui non si tratta solo di una questione di decoro urbano, è qualcosa di più importante: è qualcosa che riguarda il sentirsi parte di una comunità, il trovare insieme una formula per stare insieme e conciliare le esigenze di ognuno”.

“Noi crediamo che una comunità unita si costruisca anche vivendo insieme i luoghi pubblici, creando occasioni di socialità e di aggregazione – si legge nel post -. Crediamo che gli antidoti migliori per scongiurare episodi come questo siano proprio la cultura della convivenza e del rispetto reciproco. L’invito, a tutte e tutti noi, è ad avere più attenzione verso gli altri, a rispettarsi reciprocamente anche nella differenza di età (giovani verso adulti, adulti verso giovani), a non mettere i propri interessi personali davanti a quelli della collettività. Lavorare insieme è il solo modo che abbiamo per costruire una città migliore, aperta, solidale”.