Il 27enne Christian Di Gioia, morto nella notte tra il 21 e il 22 giugno, nei pressi della rotatoria prima del ponte San Pio, in zona Japigia, a Bari, dopo aver perso il controllo della sua moto. Stando agli inquirenti, il centauro, con qualche precedente penale, non si sarebbe fermato a un posto di blocco dei Carabinieri, finendo per scappare e andare fuori strada. La Polizia Locale in una nota ufficiale ha escluso “il coinvolgimento di altri veicoli nella dinamica del sinistro”, tuttavia la Procura di Bari ha aperto un’inchiesta sul caso. Secondo un’altra ricostruzione, quella sostenuta da amici e familiari del 27enne, sarebbero stati i militari a speronarlo e a provocare la mortale caduta.

Una versione dei fatti che è circolata fin da subito sui social, degenerata in minacce di morte dirette agli uomini dell’Arma e culminata nel corteo funebre di moto contromano che è passato sabato mattina, 24 giugno, lungo viale Papa Giovanni XXIII e dinanzi al carcere, in occasione dell’ultimo saluto a Christian Di Gioia, dopo le esequie. Una sfilata in pieno stile “Gomorra” che non è passata inosservata davanti alla Regione e all’intera nazione, proprio per quel “simbolismo criminale preoccupante“, di cui ha parlato il sindaco Antonio Decaro, che “esibisce arroganza e disprezzo per le regole“.

Un episodio emblematico nella sua forza comunicativa, commentato anche dal viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto che ha spiegato come si sia trattato di “un’immagine pessima che non fa bene certamente a Bari”. “Criminali che scorrono per le vie della città impadronendosi del territorio”, ha spiegato Sisto, che si è detto preoccupato “per la sopravvivenza dei nostri concittadini”, ritenendo ci sia bisogno in città delle “maniere forti” e dell’intervento dell’Esercito per monitorare la dilagante criminalità nel capoluogo. Una richiesta che sarebbe stata avanzata al Governo anche dal primo cittadino diverso tempo fa “per ripristinare il controllo nelle piazze com’era prima”. Così si è espresso Decaro a margine di un evento organizzato dalla Lav a Bari.

“Il Governo ha risposto di aver sostituito, in questi mesi, il numero dei militari con un numero analogo di operatori delle Forze dell’Ordine perché i militari sono impegnati in attività di carattere istituzionale rispetto alla guerra in Ucraina – ha affermato il sindaco -. Quei presidi erano nella città vecchia, di fronte alla stazione centrale, in piazza Umberto con l’accompagnamento delle Forze dell’Ordine, perché possono intervenire solo quelle e non i militari”.

Le parole della sorella del centauro

Non si placano però le polemiche sulla morte del 27enne e oggi, 26 giugno, è intervenuta la sorella del centauro sui social. “Sono veramente stanca di leggere tante cavolate dei cittadini, dei giornalisti e delle Forze dell’Ordine su un ragazzo defunto – si legge nel post -. Parlate senza conoscerlo e parlate di vendetta quando noi chiediamo giustizia”. La donna si è poi rivolta al primo cittadino: “Sindaco Decaro lei ama la città di Bari forse quanto me, noi non abbiamo mai messo a rischio nessun cittadino di Bari. State ingigantendo le cose quando noi ci stiamo affidando alla giustizia sperando che faccia il suo dovere e faccia giustizia per mio fratello. Chiedo io scusa se i ragazzi, mortificati dal dolore, hanno fatto quell’errore per amore di Christian. Nessun atto mafioso: sono solo dei ragazzi che hanno un cuore enorme“.

“La perdita di Christian ha portato dolore nel cuore di tante famiglie e di tanti ragazzi e questo che dovete vedere – prosegue la sorella -. C’è un perché se tanti baresi amano Christian: mio fratello non era un boss, come scrivono i giornali e la gente che non lo conosceva. Christian era un cittadino modello: chiedo io scusa se mia madre il giorno della morte di Christian ha pubblicato la foto del carabiniere che fa uso di sostanze stupefacenti, ma nello stesso momento riflettendoci su: non assolvo il carabiniere e non condanno mia madre perché mortificata dal dolore della perdita di un figlio così giovane. Per colpa di chi? Questo ci chiediamo tutti noi: sono sicura che la giustizia farà il suo dovere. Basta con tutte queste cattiverie: Christian non merita questo e noi cittadini di Bari meritiamo più rispetto”.