Per lo Stato del Texas, sabato 6 maggio è stato un giorno di lutto. In quel pomeriggio, in uno dei più grandi centri commerciali dello Stato, l’Allen Premium outlets, alla periferia di Dallas, un uomo di 33 anni, Mauricio Garcia, ha ucciso 8 persone, ferendone altre 9, tutte in gravi condizioni. Il ragazzo aveva idee neonaziste e suprematiste.

La sparatoria è iniziata alle 15.30, quando Garcia, vestito con un giubbotto nero e in abiti militari, è sceso dalla sua auto portando con sé un fucile e una pistola. Così, armato, è entrato nell’enorme mall e ha aperto il fuoco sulla folla, sparando tra i 14 e i 60 colpi. Di lì a poco è stato immobilizzato e ucciso da un agente. Subito dopo il massacro, gli investigatori hanno notato come il giovane avesse una toppa cucita sugli indumenti, in direzione del petto, su cui vi era cucito un acronimo di destra.

La NBS New ha reso noto che nell’auto del killer sono state trovate altre armi e munizioni. Gli inquirenti avrebbero trovato sugli account social di Garcia centinaia di post che incitavano al razzismo e alla violenza, tra cui materiale neonazista che sposa teorie di supremazia bianca.

La Polizia e i Texas Rangers stanno ancora indagando e, nonostante pensino che abbia agito da solo, sui social media di Garcia, i suoi post sono stati apprezzati e condivisi da altri utenti. Gli investigatori stanno anche interrogando i suoi parenti e amici. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha ordinato le bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici in memoria delle vittime fino all’ora del tramonto dell’11 maggio.

Uomo investe con un suv 13 persone a Brownsville

È stata la seconda sparatoria di massa più mortale negli Stati Uniti quest’anno e la seconda in Texas in poco più di una settimana. Sempre sabato 7 maggio, a confine con il Messico, a Brownsville, un uomo alla guida di un suv ha investito 13 persone, uccidendone 7. Le vittime, tutti migranti venezuelani, erano in attesa dell’autobus quando sono state travolte vicino a uno dei più grandi centri d’accoglienza dello Stato, l’Ozanam Centre, da un uomo di origine ispanica sulla trentina, che attualmente si trova in ospedale sorvegliato dalla Polizia. I funzionari non sono sicuri che dietro a questo folle gesto ci siano odio razziale o discriminazione verso i migranti, tuttavia, garantiscono si sia trattato di un atto “intenzionale”.