Pensavo ti piacesse“. Queste le tre inquietanti ed emblematiche parole che sarebbero state pronunciate da un pr milanese di 24 anni, durante l’ultima telefonata intercorsa tra quest’ultimo e la sua collega che ha raccontato di essere stata abusata da lui la sera del 21 luglio 2022 vicino Gallipoli. A riportare la storia è La Repubblica. Stando alle ricostruzioni degli inquirenti e alla testimonianza della ragazza, tutto sarebbe avvenuto dopo il loro turno di lavoro, quando la 22enne e l’accusato erano tornati nella casa vacanze affittata in una marina poco distante dalla città della movida. I due erano arrivati insieme in Salento, in quanto entrambi impiegati per una famosa discoteca di Gallipoli nei mesi più caldi della stagione estiva.

Secondo i racconti della presunta vittima, i due dormivano in letti separati e il 24enne l’avrebbe violentata sessualmente sfruttando il fatto che fosse ubriaca e avesse preso sonno. Il capo d’imputazione recita che il pr avrebbe appunto “approfittato delle condizioni di minorata difesa in cui versava la collega di lavoro assonnata e sotto effetto di sostanza alcoliche con gesti improvvisi e imprevedibili tali da non consentire alla persona offesa possibilità di difesa la costringeva a subire atti sessuali”.

Il ragazzo è indagato e dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata. La 22enne ha sporto denuncia nei confronti del collega quando è tornata a Genova, dopo aver chiamato l’accusato e avergli chiesto “perché l’avesse fatto“. La giovane ha avuto la prontezza di registrare quella telefonata e presentarla in sede di denuncia, fornendo così all’accusa una sorta di “confessione“. La Repubblica racconta inoltre che tutte le prove assieme alla denuncia sono state trasmesse per competenza territoriale da Milano a Lecce. Il pr avrà 20 giorni a disposizione per chiedere di essere interrogato e produrre memorie difensive, dopodiché la Procura procederà inviando all’ufficio Gip l’istanza di rinvio a giudizio.