L’influenza sta facendo strage ultimamente nella nostra regione creando molti disagi, aumentati dal fatto che i medicinali facilmente trovabili. L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco l’ha definita “la peggiore di questo secolo”.

Questa influenza, cosiderata da molti studiosi “anomala”, sta condizionando non solo i cittadini ma anche le attività di ospedali e farmacie a confronto con mille richieste di soccorso, come per esempio l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII, dove gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri sono molto alti rispetto alla media del pre-Covid, nuneri in percentuale soprattuto per i più piccoli, quelli più colpiti da questa influenza, aumentati vertiginosamente e che non possono essere seguiti correttamente. Il direttore medico di presidio al Giovanni XXIII, Livio Melpignano, ha dichiarato “Fortunatamente non siamo ancora in emergenza, forse grazie anche al clima, ma la situazione è severa, abbiamo un alto numero di accessi al pronto soccorso, del 15 o 20 per cento in più rispetto alla media degli anni pre-Covid. Una situazione simile all’emergenza bronchioliti nella quale ci siamo ritrovati nel 2021”

Dopo i più piccoli però l’altra categoria colpita sono gli anziani, persone colpite da polmonite, insufficienze respiratorie e scompensi cardiaci. Il consiglio è quello di consultare il proprio medico curante prima di affollare il Pronto Soccorso.

Altro allarme è la mancanza di farmaci, lo afferma Francesco Fullone, presidente di Federfarma Puglia: “Alcuni sono introvabili, altri li riceviamo con il contagocce, difficili come Ibuprofene o tachipirina, o in modo contingentato come i mucolitici. C’è carenza anche di farmaci per terapie croniche come antiepilettici e antidiuretici”. Un caso nazionale ormai, e questo a causa non soltanto dell’elevata richiesta ma anche della carenza delle materie prime con le quali vengono prodotti e delle difficoltà nei trasporti.