“Non riesco a darmi ancora una spiegazione a quello che è successo. Non potrei mai perdonarlo. Perché lo ha fatto? Come ha potuto fare così tanto male?”

A parlare, in un’intervista rilasciata alla testata locale de La Repubblica, è Marilù, una delle due figlie di Anna Lupelli, la 81enne uccisa a Carrassi da Saverio Mesecorto, 51enne addetto delle pulizie dello stabile dove l’anziana viveva.

Il killer, reo confesso, intervistato da noi il giorno dopo l’omicidio, ha sferrato 8 coltellate alla povera 81enne, 5 di queste all’addome che sono risultate fatali, come emerso dall’autopsia effettuata ieri al Policlinico di Bari.

“Lo conoscevamo, ma non avevamo confidenza. In passato è capitato che quest’uomo svolgesse per mamma alcuni lavoretti per arrotondare – spiega -. Mi chiedo perché lo abbia fatto, non avremmo mai potuto immaginare. Non ci posso credere, è assurdo tutto quello che è successo. Mamma era una persona perbene, tranquilla, non faceva male a nessuno. Era ben voluta da tutti”.

“Le ho detto sempre di stare attenta a chi aprire la porta, ma lei era tranquilla, in quella zona del resto non è mai accaduto nulla che ci aveva fatto impensierire – continua Marilù -.  Abitava in quel palazzo ormai da tanto tempo e non aveva mai avuto problemi, non avrebbe mai potuto immaginare che quell’uomo per lei rappresentasse un pericolo, si è fidata, quello che è successo a mia madre poteva capitare a chiunque”.

“So di certo che non arriverà mai il momento del perdono per lui – conclude -. Mia madre non meritava quello che è successo. Io non lo accetterò mai”.