“Si dispone la disattivazione dei posti letto della Unità Operativa Complessa di Ematologia con trapianto, nonché il collocamento in quarantena di tutto il personale della stessa fino al 1° dicembre 2020. Viene confermata la sospensione di tutti i ricoveri urgenti e ordinari”. La nota del 26 novembre firmata dal direttore sanitario del Policlinico, Matilde Carlucci, non lascia spazio a interpretazioni, e purtroppo non si tratta dell’unica comunicazione inviata giovedì scorso.

Nella stessa giornata la Carlucci scrive: “Si dispone la disattivazione dei posti letto della Unità Operativa Complessa di Medicina Interna Universitaria Frugoni, nonché il collocamento in quarantena di tutto il personale della stessa fino al 1° dicembre 2020. Viene confermata la sospensione di tutti i ricoveri urgenti e ordinari”.

Il covid, insomma, ha messo in ginocchio il padiglione Chini, già provato come Asclepios dalla Legionella, per cui sta investigando la Procura di Bari che ha anche chiesto l’interdizione del direttore generale, Giovanni Migliore, indagato insieme alla stessa direttrice sanitaria, Matilde Carlucci, alla direttrice amministrativa, Tiziana Di Matteo, al responsabile della Sanità pubblica dipartimentale, Giuseppe Calabrese e al direttore Area tecnica, Claudio Forte.

Come i lettori più attenti del Quotidiano Italiano ricordano, il 20 settembre abbiamo dato la notizia della Legionella nella tubature della Clinica Frugoni, circostanza che ha portato al blocco immediato dei ricoveri. Dal successivo sopralluogo, è emersa la necessità di improrogabili interventi tecnici sulla rete idrica del padiglione Chini e la progressiva disattivazione dei posti letto in tutto il padiglione.

Così dopo il trasferimento dell’attività di degenza dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna Murri dal padiglione Chini al padiglione D’Agostino, il 27 novembre la dottoressa Carlucci ha dovuto disporre “il blocco immediato dei ricoveri e la progressiva disattivazione dei posti letto delle Unità Operative Complesse di Endocrinologia, Reumatologia e Cardiologia Universitaria”, situate sempre nello stesso padiglione Chini, per gli improrogabili interventi tecnici radicali sulla rete idrica.