Tentata estorsione continuata e aggravata dal metodo mafioso nei confronti dei gestori della discoteca Sharivari di Bari. Sono queste le accuse che hanno portato il gip di Tribunale di Bari, Ilaria Casu, a condannare i tre imputati, all’epoca dei fatti affiliati al clan Di Cosola, a pena comprese tra i 5 anni e 4 mesi e i 3 anni di reclusione.
Domenico Masciopinto, pregiudicato 35enne, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione. Giacomo Facchini, 25enne, a 4 anni di carcere e Vincenzo Masciopinto, il collaboratore di giustizia 19enne, a 3 anni di reclusione. La sentenza è arrivata dopo un processo con il rito abbreviato.
Agli atti del procedimento ci sono anche le dichiarazioni di una delle vittime, l’ex affiliato Vincenzo Di Cosola che ha raccontato del tentativo di ottenere la gestione del parcheggio e del bar della discoteca, oltre al pagamento di mille euro dietro la minaccia di incendiare il locale. L’estorsione sarebbe cominciata nel 2018, poco dopo la scarcerazione di Domenico Masciopinto, in carcere per 13 anni per l’omicidio Marchitelli.
Il tentativo da parte dei tre sarebbe sfumato con la reazione di Vincenzo Di Cosola, culminata con la sparatoria il 7 febbraio 2019 nel quartiere Ceglie del Campo.