Si chiarisce il mistero dell’efferato agguato a colpi di arma da fuoco che lo scorso 25 febbraio ha bruscamente svegliato Gioia del Colle. A renderlo noto è l’Ufficio Stampa dei Carabinieri. G.S. quarantaduenne censurato del luogo, ha esploso almeno 4 colpi con un revolver, ferendo all’addome e alle gambe un settantenne del luogo che si trovava vicino ad un circolo privato nella centrale Via Riciotto Canudo.

Grazie alla visione delle immagini acquisite da alcuni impianti di videosorveglianza, si legge, i militari delle Compagnia di Gioia del Colle hanno identificato l’autore dell’agguato riconoscendo anche il mezzo con il quale era giunto sul posto, una Fiat 500.

Le ricerche e l’attività di controllo degli ambienti malavitosi, unito alla celere ed efficace attività investigativa coordinata da Lidia Giorgio Sostituto Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, titolare dell’indagine, ha obbligato G.S. a consegnarsi ai Carabinieri nella mattinata di ieri insieme al suo legale.

L’uomo è stato quindi sottoposto al fermo di indiziato di reato, emesso dal Procuratore Aggiunto Francesco Giannella e da Lidia Giorgio, per il reato di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso (Artt.56, 575 C.P.; 416 bis 1 C.P) e detenzione e porto illegale in luogo pubblico di un revolver (artt.61 nr.2 C.P.; 2 e 7 L. nr.895/67, 4 e 7 L. nr.895/67).

Il provvedimento è stato emesso alla luce delle risultanze investigative emerse già dalle prime ore dopo la consumazione dell’agguato. Nel corso delle indagini è stata recuperata e sottoposta a sequestro l’autovettura utilizzata dal malvivente per compiere il suo intento criminoso.

L’indagato, una volta preso contezza del quadro accusatorio, ha fatto rinvenire l’arma usata per l’agguato, che era stata nascosta lungo la sp139, sotto un sasso. Le indagini proseguono per appurare le motivazioni del fatto di sangue, intanto il fermato è stato associato alla casa circondariale di Bari.