La ragazzina è immobile, con lo sguardo perso. Incassa il primo ceffone in faccia, poi il secondo. Non reagisce. Un’altra coetanea le si fa incontro. Parolacce e insulti sono il preludio alla raffica di calci e schiaffi. La giovanissima finisce per terra, si rialza, si tocca il labbro sanguinante.

Solo a quel punto e dopo le urla a distanza di un passante, mentre altri se ne infischiano dello squallido spettacolo, il branco di bulle lascia in pace la vittima. L’accusa mossa alla ragazzina è quella “infamante” di aver insidiato il fidanzatino di una di loro. Una voce fuori campo invita la cornuta a picchiare l’infedele prima che le cose si complichino.

Le teenager pronunciano pochissime parole in italiano, per il resto solo dialetto, manco fossero nonne 90enni cresciute a Barivecchia. Per comprendere cosa stesse succedendo abbiamo dovuto vedere e rivedere il video una decina di volte. Riascoltarlo fino a interpretare le singole parole.

“Oggi ho scoperto tutto – dice la picchiatrice – ha messo un cuoricino giallo sotto il messaggio (il suo fidanzato ndr.). Non vi sentite solo come amici”.  E ancora. “Mi ha tradito per una boc…..ra come te”. Siamo a Bari, nella centralissima piazza Cesare Battisti, una delle più degradate della città, nonostante si trovi a due passi dalle vie dello shopping e praticamente incastonata tra alcune sedi universitarie.

Il video è stato postato da una mamma. Lo abbiamo oscurato per evitare il linciaggio mediatico. L’obiettivo è suscitare una riflessione su un comportamento molto diffuso tra i giovanissimi. La donna che ha lo ha messo in rete, vorrebbe che il filmato fosse visto dalle mamme delle ragazzine terribili, che dovrebbero stare a giocare e invece sono in piazza di notte a massacrare di botte una loro coetanea.

Non si conoscono i particolari della vicenda, ma ciò che si ascolta e si vede nel video basta e avanza per essere certi di un degrado generale, soprattutto tra i più giovani, convinti di poter giocare a fare i giustizieri.