Il personale della Guardia Costiera del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale (NOPA) della Direzione Marittima di Bari, su disposizione del Sostituto Procurato Giuseppe Francesco Aiello della Procura della Repubblica di Trani, ha eseguito una serie di perquisizioni domiciliari a carico di soggetti di Altamura e presso la sede di un laboratorio di analisi di Corato, di cui gli stessi sono titolare e gestore.

Grazie alla complicità di questi ultimi, una nota azienda di scavi di Trani riusciva ad alterare i risultati delle analisi su rifiuti speciali non pericolosi provenienti da demolizioni, facendoli figurare come “inerti”, cioè innocue terre e rocce da scavo. L’attività investigativa ha avuto inizio poco prima della stagione estiva, quando è stato posto sotto sequestro un nascente stabilimento balneare completamente abusivo.

Tra le altre cose è stato accertato che nella parte retrostante della struttura, al fine di livellare il terreno, la ditta tranese indagata aveva depositato un’ingente quantità di rifiuti speciali camuffati come “stabilizzato inerte”, operando uno smaltimento illecito. La Guardia Costiera non ha diffuso elementi utili a identificare il laboratorio analisi, l’azienda di Trani né lo stabilimento balneare.