Il personale della Sezione Omicidi della Squadra Mobile di Bari ha eseguito oggi l’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal G.I.P. di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica di Bari, nei confronti di Giuseppe Esposito, incensurato di 20 anni, Gabriele Lago, 20enne con precedenti, e Antonio Denis Mineccia, 22enne anche lui con precedenti, i tre sono accusati del tentato omicidio aggravato del 39enne Donato Fabio Ruggieri.

Per i medesimi fatti delittuosi sono già stati arrestati dalla Squadra Mobile, il 29 aprile scorso in flagranza di reato, il 69enne Antonio Mineccia, e il 63enne Giuseppe Cervellera, ancora ristretti in carcere per quella causa. L’attività investigativa intrapresa dagli uomini della Squadra Mobile ha consentito di ricostruire le diverse fasi dell’agguato, identificare tutti i responsabili ed i ruoli singolarmente rivestiti nella vicenda, individuare il movente.

La sera del 27 aprile 2019, Donato Fabio Ruggieri, si è impossessato della cocaina e della marijuana che Giuseppe Cervellera aveva nascosto nella roulotte dove viveva, nei pressi di Strada Santa Caterina.  Dopo una serie di tentativi telefonici, compiuti da quest’ultimo e dai suoi complici, per riavere il maltolto con le minacce, gli stessi hanno compiuto una vera e propria incursione all’interno dell’abitazione del Ruggieri la sera di domenica 28 aprile in via Cotugno, nel quartiere Poggiofranco.

Il commando, composto da cinque uomini, ha demolito a calci il portone d’ingresso dello stabile e la porta d’ingresso dell’appartamento della vittima. Al momento dell’irruzione la vittima era in compagnia della fidanzata; mentre alcuni hanno bloccato la ragazza, gli altri si sono scagliati addosso all’uomo. Utilizzando una sciabola presente in casa, lo hanno colpito con numerosi fendenti al tronco e agli arti inferiori, uno di questi gli ha reciso l’arteria femorale, provocando una grave emorragia.

Gli autori dell’incursione sono fuggiti mentre Ruggieri, soccorso dalla fidanzata e nelle prime fasi dal più anziano degli arrestati, è stato accompagnato al Pronto Soccorso del Policlinico e sottoposto, in stato di shock emorragico, a due delicati interventi chirurgici. In stato di coma è stato poi ricoverato per diversi giorni nel reparto di terapia intensiva.

Nell’immediatezza dei fatti, il personale della Squadra Mobile ha sequestrato la droga sottratta a Giuseppe Cervellera, 9 grammi di cocaina e 100 grammi di hashish, ed acquisito elementi indiziari che hanno condotto all’arresto in flagranza di Antonio Mineccia e dello stesso Cervellera. Le successive ed incessanti indagini hanno favorito l’identificazione degli altri tre componenti il gruppo criminale.

Due di questi, il 7 maggio, hanno raggiunto Ruggieri nella clinica ove era ricoverato, col chiaro intento di porre in essere ulteriori condotte violente ed intimidatorie, allo scopo di indurlo ad attenuare la loro responsabilità. Il pronto intervento del personale delle “Volanti” e la vigilanza assegnata alla vittima hanno scongiurato l’ulteriore pericolo favorendo la fuga dei due soggetti dal Policlinico.

La puntuale ricostruzione dei fatti operata dalla Sezione Omicidi della Squadra Mobile ha permesso alla Procura della Repubblica di Bari di richiedere e ottenere l’emissione di idonee misure nei confronti di tutti i responsabili. Antonio Denis Mineccia, unico destinatario della misura cautelare carceraria, è stato associato nella Casa Circondariale di Bari.

Nella perquisizione eseguita stamane all’interno dell’autovettura ad egli in uso, la stessa impiegata dal gruppo dei cinque per raggiungere casa Ruggieri il 29 aprile, sono stati rinvenuti 150 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e tutto l’occorrente per il confezionamento delle dosi.

Giuseppe Esposito e Gabriele Lago sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni. I reati contestati vanno dal tentato omicidio alla violazione di domicilio aggravati, in concorso. Ad Antonio Denis Mineccia è stato contestato anche il reato di evasione, per aver commesso i fatti mentre era sottoposto, per altra causa, alla misura cautelare degli arresti domiciliari.