Chiusa la sede di CasaPound a Bari. Il sindaco Antonio Decaro ne aveva annunciato l’intenzione durante la commemorazione di Benedetto Petrone, l’operaio ucciso da militanti fascisti negli anni ’70.

I pm, al termine di una indagine coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi, hanno definito il partito politico di “estrema destra”, trovando al suo interno un busto di Benito Mussolini, la bandiera X Mas, il Mein Kampf di Adolf Hitler e 4 manubri utilizzati in un’aggressione. Per questo motivo la Polizia di Stato ha dato esecuzione alla misura cautelare del sequestro preventivo della sede in via Eritrea.

L’indagine è partita dalla manifestazione del 21 settembre quando alcuni militanti del partito aggredirono tre persone che avevano appena terminato la protesta contro il ministro degli Interni, Matteo Salvini. Un’aggressione programmata, secondo la Procura, che è riuscita a incastrare il gruppo di militanti grazie ai video presi dalle telecamere di videosorveglianza.

A conclusione dell’intensa attività investigativa sviluppata dalla Digos, sono stati indagati 30 militanti di CasaPound, due dei quali minorenni. Risultano indagati anche 5 militanti del locale centro sociale “Ex Caserma Liberata” per violenza e minacce nei confronti di pubblici ufficiali appartenenti alle Forze dell’Ordine. In quell’occasione, appresa la notizia dell’aggressione, con il fine di raggiungere la sede di CasaPound per entrare in contatto con gli antagonisti, non avevano esitato ad aggredire, a loro volta, le Forze di Polizia intervenute per ristabilire l’ordine.