Un cittadino va al punto di primo intervento di Bitonto in seguito a una caduta, ma siccome sono in servizio solo un infermiere e un autista, ad accompagnarlo al pronto soccorso ci pensa l’ambulanza del 118. Avete capito bene, pur di non chiamare l’altro infermiere del PPIT in reperibilità, l’autista resta a girarsi i pollici e si chiede al servizio di emergenza urgenza della Asl di fare il taxi.

Non è il primo caso e certamente non sarà l’ultimo dopo il dietrofront del coordinatore del 118 barese. Antonio Di Bello aveva prima revocato gli autisti nel punto di primo intervento bitontino, salvo poi reintrodurli con il compito di non essere utili per la maggior parte del turno di lavoro.

Abbiamo provato a capire il senso della cosa, ma questa cosa un senso non ce l’ha. Si tengono dipendenti pubblici inoperosi, mentre si scopre il territorio di un’ambulanza del 118 utilizzata come radio taxi. In attesa della contestatissima rivoluzione – per qualcuno involuzione – dell’emergenza in Puglia, si potrebbe iniziare ad eliminare queste assurde situazioni. La cittadinanza ne sarebbe lieta, al contrario di chi invece pressa per lasciare tutto invariato.