Sarà lo spirito borbonico, sarà il fatto che a Napoli ne sanno sempre una più del Diavolo (nel senso buono del concetto), fatto sta che l’American Laundry, appunto di Napoli, ha fatto la voce grossa con i giudici di Bari, aiutati dal consigliere Mario Conca poco convinto da quell’aumento di prezzi di circa il 70%, soprattutto quando non c’era stata differenziazione tra il settore chirurgico e quello non chirurgico, e termini poco chiari circa il trasporto del materiale stesso.

Quaranta milioni di euro di troppo per noleggiare e poi lavare, disinfettare e sterilizzare biancheria piana e sagomata e materassi in un bando di gara indetto dalla ASL Bari per un totale di 187 milioni in 5 anni, con opzione di proroga di ulteriore 2 anni.

Varie interrogazioni, un po’ di rumore, ed il TAR che blocca il bando ed il ministero dell’Economia e Finanza che manda gli ispettori per riscontrare eventuali anomalie. La contestazione maggiore è che sia stata una sola ditta a potersi aggiudicare tutto l’appalto mentre in altre Regioni le gare erano fatte in maniera da suddividere la torta in piccole e medie imprese.

Un duro smacco per Innovapuglia, la società che si era aggiudicata l’appalto che ha provato comunque a difendersi contro le accuse di American Laundry sostenendo che quest’ultima non poteva neanche partecipare alla gara in quanto era soggetta ad illeciti fiscali per 48 milioni di euro (anche se l’azienda napoletana ha dimostrato una transazione con l’Agenzia delle Entrate contro il sequestro di 22 milioni di euro, che convalida la sua partecipazione). La prossima settimana, la ASL Bari, insieme ad Innovapuglia e la Regione, dovranno decidere come muoversi.

“Ora si spera che la Regione non ricorra al Consiglio di Stato” ha scritto in una nota Mario Conca del M5S “per non continuare con proroghe illegittime e che venga prodotto un nuovo disciplinare di gara, corretto e parsimonioso per la collettività e che assicuri davvero la libera concorrenza e le PMI”. E qualche nube temporalesca si affaccia nel prossimo bando di gara dell’ASL, quello delle mense ospedaliere di prossima pubblicazione.