Dietro c’è un campo coltivato con la precisione tipica di chi nell’agricoltura trova il modo di vivere, e dall’altra parte c’è la superstrada strada, al centro troviamo una bellissima tazza del cesso.

L’alfa e l’omega, l’inizio e la fine della civiltà, questo viene da pensare vedendo il piccolo “regalo” che qualcuno ha lasciato sulla superstrada che collega Bari con Lecce, vicino a Monopoli.

Ben sistemata, pronta ad accogliere il lato migliore di chi l’ha messa in questo sito, insieme alla montagna di rifiuti di cui bisognerebbe vergognarsi a prescindere dall’essere noi la causa oppure no.

Perché la vergogna è quella di rovinare la nostra terra, un piccolo gioiello che viene visitato da tutto il mondo e che noi riusciamo ad offendere con questi gesti degni delle peggiori “favelas” di Rio De Janeiro.

Ma non sarà questo articolo a far cambiare la testa piena di segatura degli zozzoni, di quelli che buttano mondezza in ogni angolo perché “tanto qualcuno prima o poi pulisce”, e poi magari si lamenta che la tassa sui rifiuti è cara, all’estero le città sono delle bomboniere e noi italiani non siamo ben visti.

Gente che non perde tempo a chiamare i numeri di telefono del centro raccolta più vicino, ma poi magari vota 100 volte il concorrente del Grande Fratello.

Ed a te che hai lasciato questo ricordo, speriamo che la prossima volta che passerai di lì senta l’urgente necessità di usare quella ceramica tanto amata in caso di bisogno, ma purtroppo la tua stupidità è elevata, così vasta che neanche avrai capito che ti sto offendendo con eleganza.