La mattina del 9 dicembre si erano presentati a casa di Michele Colonna e gli avevano teso un agguato sparandogli tre colpi di pistola. Dopo due mesi di indagini e grazie anche alla testimonianza della vittima, i Carabinieri hanno individuato i due responsabili del gesto: Francesco Ritoli, 41enne, e il 34enne Massimiliano Colonna, entrambi di Cassano e già noti alle Forze dell’Ordine per i reati contro il patrimonio e violazione della legge sulle armi.

I sicari, a bordo di una Audi A5, si erano presentati verso le 10.30 presso la casa rurale nella contrada Taverna Nuovo di Altamura, dove la vittima stava espiando una condanna definitiva per ricettazione in regime di detenzione domiciliare e, dopo averlo sorpreso nel cortile, avevano eseguito l’agguato utilizzando una pistola calibro 7.65.

La ricostruzione dei fatti ha evidenziato che, nelle medesime circostanze, anche il figlio e la moglie della vittima, uditi i colpi d’arma da fuoco ed usciti dall’abitazione  per verificare cosa stesse succedendo, erano diventati bersaglio da parte di Ritoli che non era riuscito ad  esplodere i colpi d’arma da fuoco perché la pistola si era inceppata.

Grazie all’intervento immediato, i militari di una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile sono riusciti a prendere la testimonianza di Michele Colonna e della sua famiglia prima che venisse trasportato in ospedale da un’ambulanza del 118. l’intera famiglia era riuscita a riconoscere entrambi gli autori dell’agguato nonostante il nipote di Colonna, Massimiliano si era presentato in casa con il volto coperto.

L’indagine ha consentito di accertare che il movente è legato al rancore che Massimiliano Colonna aveva maturato nei confronti dello zio e del cugino per alcune denunce querele che questi avevano sporto nel passato nei suoi confronti, a causa di dissapori familiari.

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del Ritoli e di Colonna per i reati di tentato omicidio e porto abusivo d’arma da fuoco nei confronti di entrambi . Il primo ha agito quale autore materiale con il concorso del secondo. Per i due arrestati si sono così aperte le porte della Casa Circondariale di Bari.