La messa in suffragio al presunto boss della ‘ndrangheta, Rocco Sollecito, voluta insieme ai familiari dell’uomo dal parroco della chiesa madre di Grumo Appula, Don Michele Delle Foglie, ha sollevato un polverone ancora ben visibile. Sulla faccenda sono volate offese e accuse, tanto da essere finita in mano ai legali. C’è chi non ha esitato a togliersi qualche sassolino dalle scarpe in virtù di vecchi e mai santi rancori.

L’avvocato del sindaco di Grumo, Michele D’Atri, il professor Antonio Maria La Scala, è intervenuto sul giornale online ventiquattro.it. Lo stesso vescovo della Diocesi di Bari e Bitonto, monsignor Francesco Cacucci, aveva puntualizzato di non aver bisogno dell’intervento del sindaco per regolare cose attinenti alla Curia.

Ciò che ha fatto indignare è stato soprattutto l’invito fatto dal sacerdote alla comunità grumese, di partecipare alla messa in ricordo dei sette mesi dalla morte per omicidio dell’esponente del clan italo-canadese Rizzuto, stando a quanto dice la polizia del luogo. Invito scritto sui manifesti funebri affissi in paese.

“Il sindaco è la massima autorità di pubblica sicurezza nel suo Comune, svolge  compiti di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza – spiega l’avvocato -. L’aver informato il questore e l’arcivescovo è stato un atto corretto e dovuto. Adesso valuterò le condizioni per procedere ad una querela per diffamazione plurima e aggravata, avendo il sacerdote Delle Foglie denigrato la popolazione di Grumo”.

Il sacerdote aveva apostrofato i grumesi un popolo di ignorantoni in un’intervista andata in onda al TG1. L’intento, tuttavia, è quello di evitare la querela. “Non farebbe bene alla cittadinanza in generale – continua il professor La Scala -. È importante comunque che il sacerdote faccia un passo indietro per ristabilire la pace, nel caso contrario ci sarà un processo che non farà bene alle parti. Una preghiera non si nega a nessuno, nemmeno a chi si è macchiato di gravi reati, ma ‘pubblicizzare’ una messa di suffragio, in questo specifico caso, è grave e inaccettabile“.