Don Michele Delle Foglie, il parroco della chiesa madre di Grumo Appula.

Decine di segnalazioni, alcune su fatti giudicati incresciosi che, fossero accertati, meriterebbero altri approfondimenti. La follia della Messa in suffragio del boss Sollecito, intesa come l’assurdità di esprimere vicinanza spirituale alla famiglia e invitare palesemente la cittadinanza alla celebrazione, a quanto pare sarebbe solo uno degli episodi di cui buona parte della comunità della chiesa Madre di Grumo si lamenta e per questo vorrebbe l’allontamento del sacerdote dal paese.

Sia chiaro, di amici Don Michele ne ha tanti, tutti pronti a giurare sulla sua santità. La verità sta sempre nel mezzo, ma la bufera rischia di avere ripercussioni che vanno ben al di là dell’accaduto. Don Michele, tra le altre cose, è il fratello dell’uomo che sta cercando di portare nel territorio grumese il più grande impianto di compostaggio d’Europa. La tentazone di “sedurre” i fedeli, anche in contesti non propri e senza tenere conto dei dati obiettivi, potrebbe essere altissima.

Don Michele, il sacerdote con il segretario personale stipendiato e la tariffa per la celebrazione delle messe in suffragio, non è un uomo affabile e nemmeno a lui devono stare a cuore i compaesani, avendoli chiamati “popolo di ignorantoni” persino al TG1. Eppure, nonostante le tante segnalazioni arrivate sulla sua scrivania e un passato non certo cristallino, il vescovo di Bari non può limitarsi a una tirata d’orecchie. Un fatto così grave, come quello della vicinanza alla famiglia del boss, pur essendo tutti i figli uguali davanti a Dio, meriterebbe una posizione più risoluta, come invocato dal primo cittadino e da buona parte della gente.

Tra molti dei parrocchiani ed il parroco non corre buon sangue da tanto, troppo tempo. Non si tratta solo di incompatibilità caratteriale. Che senso ha far finta di niente? Ormai non ci sono più i presupposti per una riappacificazione e quindi meglio azzerare la situazione, dando alla comunità un nuovo pastore meno discusso. In mezzo a questa confusione, infatti, si corre il richio di non riconoscere più il fatto dal chiacchiericcio. Per il bene di tutti il vescovo dovrebbe accogliere l’invito: Don Michele Delle Foglie a Grumo ha ormai fatto il suo tempo.