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La villa dell'omicidio

Rosa Maria Radicci, l’anziana trovata morta nella sua villetta di Palese con la testa sigillata in un sacchetto di plastica, conosceva il suo assassino? È a questa domanda che gli investigatori stanno cercando di rispondere per arrivare al colpevole.

Le ipotesi sono due. La 71enne conosceva il suo assassino oppure potrebbe essere andata in modo simile a quanto successo un paio d’anni fa per un caso analogo. In quell’occasione il killer, con un sotterfugio, era riuscito a farsi aprire la porta di casa dalla vittima.

Una cosa è certa: nella casa dell’anziana non manca nulla (nonostante i cassetti rovistati) e non ci sono segni di scasso. Non si può dire, però, se il killer sapesse cosa cercare e dove mettere le mani, o in realtà sia stata una rapina finita in tragedia per chissà quale imprevisto.

Gli investigatori hanno ascoltato diverse persone: parenti, amici, vicini di casa, passando al setaccio la vita dell’anziana che, a giudicare dalle condizioni della villetta, non se la doveva passare molto bene dal punto di vista economico.

Oggi, comunque in queste ore, sul cadavere di Rosa Maria Radicci sarà eseguita l’autopsia. Chissà che non sia proprio l’esame autoptico a fornire qualche elemento in più agli uomini della Squadra Mobile, guidati da Luigi Rinella, incaricati di indagare sull’omicidio.