“Negavano o comprimevano il potere di indirizzo del primario, la sua autonomia tecnico-professionale, nonché l’autonomia decisionale e scientifica dei dirigenti medici nel trattamento di pazienti oncologici, sottoponendoli ad un controllo esterno nella somministrazione di chemioterapici sistemici previsti nei protocolli terapici”. Con queste motivazioni la Procura della Repubblica di Bari ha chiesto il rinvio a Giudizio di Antonio Quaranta e Maria Pia Trisorio Liuzzi, rispettivamente direttore generale e direttore sanitario dell’ospedale oncologico di Bari Giovanni Paolo II.

Il primario in questione è Cosmo Damiano Gadaleta, i dirigenti a cui fa riferimento l’avviso di conclusione delle indagini sono invece i medici della sua equipe. In pratica, secondo la Procura, Quaranta e la Trisorio Liuzzi ne limitavano le scelte nell’ambito dell’attività, provocavano, cioè, intenzionalmente un ingiusto danno.

La richiesta di Rinvio a Giudizio non è sfuggita a Domenico Losacco, segretario provinciale Fials: “La vicenda giudiziaria si va delineando, si sta schiarendo finalmente la cortina che avvolgeva tutta la faccenda. Il cambio al vertice dell’istituto è stato una manna dal cielo, i fatti stanno dimostrando che la gestione di Quaranta e della Trisorio Liuzzi non è stata eccellente. Ora invee stiamo facendo passi in avanti, abbiamo firmato un accordo per il trasferimento di tre unità operative della Asl Bari all’Oncologico, grazie anche al presidente della Regione Michele Emiliano che vuole farne un’eccellenza”.