Estorsione, usura e lesioni personali aggravate. Dovrà difendersi da queste accuse il cittadino 51enne di Gravina in Puglia arrestato lo scorso fine settimana. I Carabinieri hanno messo fine a una vicenda drammatica. La vittima è un un artigiano del paese murgiano. Nel 2013, trovatosi in difficoltà economiche, il piccolo imprenditore, che non era riuscito ad ottenere un prestito dalle banche, si era rivolto a un usuraio del paese per avere un credito di 7mila euro.

Quella che inizialmente si era rivelata una boccata d’ossigeno, col tempo si è dimostrato un dramma. Dopo la restituzione del capitale, infatti, si erano aggiunti interessi per oltre 13mila euro, pagati in parte con danaro e in parte con servizi resi dall’artigiano all’usuraio, non ancora sodisfatto. Lo strozzino, infatti, aveva chiesto di saldare ancora 20mila euro a titolo di interessi maturati sul quel prestito iniziale. Al rifiuto, l’usuraio ha picchiato con inaudita violenza la sua vittima, procurandogli lesioni al volto guaribili in 10 giorni.

La consapevolezza di essere oramai in un vicolo cieco, ha convinto il piccolo imprenditore a rivolgersi alle forze dell’ordine. La conseguente rapida attività investigativa condotta dai Carabinieri di Gravina in Puglia, coordinati dal sostituto procuratore Livia Giorgio, che ha portato anche al sequestro di documentazione dalla quale si evinceva come la vittima del prestito avesse in effetti pagato interessi usurari finanche superiori al 120%, ha reso possibile l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

L’invito, dunque, è quello di rivolgersi alle autorità nel caso in cui ci si trovi in queste situazioni, anche perché gli strozzini fanno leva proprio sulla paura e l’omertà delle loro vittime.