“Mio figlio non ha mai avuto niente a che vedere con gli affari della famiglia. Non c’entra nulla con tutto questo”. Savino Parisi, boss del quartiere Japigia, esce allo scoperto durante l’interrogatorio di garanzia per difendere il figlio Tommy, finito in carcere ieri nell’ambito della stessa inchiesta.

Savinuccio, detenuto nel penitenziario barese, ha deciso di rispondere alle domande del gip Alessandra Piliego di fronte al pm Patrizia Rautiis e il suo avvocato difensore  Giancarlo Chiariello. Durante l’interrogatorio il boss di Japigia ha negato ogni addebito, ma soprattutto ha parlato del figlio. Ha spiegato che “Tommy è sempre stato fuori dal mondo della criminalità, ha scelto di fare il cantante ed è pulito”. Sulla propria posizione Savino Parisi ha inoltre detto di essere estraneo ai fatti contestati dalla Procura.

“Sono detenuto quasi ininterrottamente dal 1996 – ha detto al gip – e nei brevi periodi di libertà non ho fatto nulla. Dal carcere – ha poi chiarito – non ho mai mandato messaggi all’esterno tramite i miei familiari per commissionare fatti o gestire affari”.