Corso Vittorio Emanuele II, via Cairoli, via Dante, via Sparano e infine piazza Libertà. Praticamente tutto il murattiano attraversato dalla protesta degli insegnanti, arrivati a Bari da ogni angolo della Puglia per gridare tutti insieme ancora una volta no alla Buona Scuola voluta dal Governo.

Non tantissimi, a dire il vero, erano circa un migliaio a sfilare contro la riforma ormai già avviata, radunati sotto le varie sigle sindacali Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal e Gilda Unams. La riforma, dicono gli insegnanti, punta a colpire la scuola pubblica come l’abbiamo conosciuta negli ultimi decenni. Tra i punti maggiormente contestati, gli 8 euro lordi di aumento mensile per un contratto che aspetta di essere rinnovato dal lontano 2009 e sopratutto i maggiori poteri ai presidi, di cui forse non hanno nemmeno bisogno a giudicare dalla vicenda dell’Istituto Majorana di cui vi stiamo raccontando in queste settimane.