Insulti, minacce, e urla. A Molfetta la protesta di alcuni cittadini sta paralizzando l’attività dell’amministrazione comunale, con tanto di sindaco Paola Natalicchio rinchiusa in una stanza nella sede in via Martiri di via Fani, protetta dalla Polizia Municipale e dai Carabinieri. Alla base del trambusto c’è la riforma del sistema assistenzialista, approvata in tempi di commissariamento nel 2013, che ha portato da 300 a 800 gli assistiti del Comune, con i conseguenti problemi di natura economia. Da qui la decisione di far ruotare il contributo comunale, creando il malcontento nei manifestanti che oggi pretendono il sussidio: «Senza da qui non ce ne andiamo» dicono.

Di passi indietro sulla riforma del sistema, la Natalicchio non vuole sentir parlare: «Nemmeno uno» dice.