All’indomani della maxi operazione effettuata dai carabinieri per il contrasto del gioco d’azzardo, i carabinieri stanno sequestrando 8 milioni di euro di beni a Matteo Fornelli,68enne imprenditore barese operante nel settore della produzione e commercializzazione di slot machine. Il provvedimento è firmato dal giudice del Tribunale barese – Sezione Misure di Prevenzione – su richiesta della Procura.

I sigilli sono stati apposti a una società immobiliare, un’altra che si occupa di ristorazione, una ditta che gestisce servizi di portierato, un importante fabbricato della zona industriale di Bari, dodici automezzi, sei disponibilità finanziarie e due aziende (una a Bari, l’altra a Lanciano) che si occupano della produzione e commercializzazione di slot machine. Durante le operazioni di sequestro i carabinieri hanno trovato e posto i sigilli anche a oltre 500 slot machine tra Bari, Lecce e Roma collocati in diversi bar e circoli ricreativi.

Le indagini dei carabinieri del Reparto Operativo di Bari hanno dimostrato che il patrimonio accumulato dall’imprenditore, già sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, è stato realizzato attraverso il reimpiego di proventi derivanti da attività illecite. L’uomo, nel 2003, era stato condannato per associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni poiché, d’accordo con esponenti di spicco della criminalità locale, aveva imposto a molti commercianti la fornitura degli apparati tecnici da gioco elettronico. Nonostante ciò, l’indagato era riuscito successivamente a riproporsi nel tessuto economico barese attraverso la costituzione e la gestione di altre società, tutte intestate formalmente a “teste di legno” e familiari. Una decina complessivamente gli indagati ad eccezione di due prestanome che erano all’oscuro degli affari illeciti.

Il giudice del tribunale di Bari ha sottolineato che i posti di lavoro non ssaranno a rischio in quanto le attività commerciali riconducibili a Fornelli saranno gestite da un amministratore appositamente nominato.

Non è il primo sequestro effettuato quest’anno dai carabinieri di Bari nei confronti di imprenditori del settore del gioco d’azzardo. Nel marzo scorso, infatti, fu colpito da analoga misura di prevenzione Francesco Vavalle, pregiudicato vicino al clan Mercante, a cui furono sequestrati beni per 50 milioni di euro. L’attenzione dei carabinieri sul diffuso e inquietante fenomeno del gioco d’azzardo è tenuto sotto controllo perchè, oltre a mettere in ginocchio intere famiglie, è una fonte preziosa di arricchimento e di riciclaggio per la criminalità organizzata.