Trentotto persone sono indagate dalla Procura di Bari nell’ambito dell’inchiesta “Do ut des”, che intende far luce sul sistema dei concorsi universitari italiani. Secondo gli inquirenti, il malcostume accademico si reggerebbe su due associazioni a delinquere, una barese e l’altra con sede a Milano, città nella quale sono stati inviati gli atti per competenza territoriale.

Nel registro degli indagati sono finiti Anna Maria Bernini, ex ministro per le Politiche europee ma anche noto avvocato e docente associato bolognese, e l’ex garante per la privacy Francesco Pizzetti, giurista e professore ordinario piemontese.

La Guardia di Finanza ritiene che siano circa cinquanta i concorsi «il cui andamento ed esito finale nulla hanno avuto a che vedere col merito». A valutare gli aspiranti accademici sarebbe stata pertanto «una rete criminale tra i più autorevoli docenti ordinari che hanno consentito sistematicamente il prevalere della logica del favore su quella del merito e della giustizia».

Per il senatore di Forza Italia Anna Maria Bernini si era spero Giorgio Lombardi, professore di Diritto pubblico comparato all’Università di Torino scomparso nel maggio del 2010. Secondo quanto rivelato da un’intercettazione registrata nel corso della sua malattia, Lombardi aveva riferito a un collega: «Se non avessi avuto questo accidente ero il padrone di tutti i concorsi. A me interessano due risultati e ne chiedo uno solo: la Bernini!». Pizzetti è invece indagato per aver cercato di favorire suo figlio nella vittoria di un concorso.