Come ricostruito dai Carabinieri, la sparatoria è avvenuta all’interno di un capannone, nella zona industriale di Modugno, di proprietà di Campanella, e che l’uomo usava come abitazione. I militari della scientifica hanno trovato, infatti, numerosi bossoli davanti all’ingresso del fabbricato. I Carabinieri sono stati avvisati dai medici dell’ospedale San Paolo, dove le due vittime sono arrivate verso le 20, accompagnati, in una monovolume, da due persone, forse dipendenti di un’azienda vicina.

Campanella era già morto, mentre Lupello che era gravemente ferito all’addome è stato trasportato nella notte all’ospedale Di Venere di Carbonara, dove è stato operato d’urgenza. Nel frattempo i gendarmi stanno tentando di capire quale fosse il movente dell’agguato. Non si esclude alcuna ipotesi, dal traffico di armi, allo spaccio della droga, fino al mercato delle estorsioni. I due, comunque, non sono elementi di spicco della criminalità organizzata barese.

Quest’ultima sparatoria rientra nel quadro degli agguati che sono avvenuti nel barese in questi ultimi quattro mesi: si tratta del terzo, mortale, avvenuto in quest’ultimo periodo di tempo. Ricordiamo infatti che qualche giorno fa, il 7 novembre, è stato gambizzato, proprio a Modugno, Cosimo Santoro, altro pregiudicato legato alla malavita del nostro territorio, mentre il 30 ottobre scorso era stato freddato in Via Dei Mille, a Picone, Alessandro Marzio, 21enne incensurato, ma che era l’autista di Cesare Diomede, boss del quartiere Carrassi, ucciso anch’esso il 27 agosto di quest’anno.

Marcello Francesco Simone