Mimmo è arrivato alle 2.30 del mattino con l’auto vuota, da caricare a ciuccio perché a Brescia, dove vive da 25 anni senza che la sua dizione sia stata minimamente intaccata, si mangiano solo polenta e uccelli, uccelli e polenti. Così dice mentre aspetta la moglie, in chiesa dalle 4.30.

È la notte di San Nicola, quella che forse meglio rappresenta la baresità. Popizze e sgagliozze, cioccolata calda, chiesa gremita, autorità, il borgo antico che risplende di luci. Sul sagrato arriva la marcialonga nicolaiana. Introdotti da Michele Fanelli, il sindaco Decaro e il priore della Basilica salutano la gente in piazza.

Un giorno speciale, c’è pure il patriarca Bartolomeo. Ci mischiamo tra la gente, provando a cogliere gli umori e raccontare al modo dei baresi ciò che accade in questa notte, fino alla meravigliosa alba. Sei minuti fitti fitti, un riassunto della parte più suggestiva del 6 dicembre.