Il Bomber fa scuola. Scuola guida, a quanto pare. I seguaci dello stile di parcheggio a coda di gatto si moltiplicano e imperversano per la città e se fino a ieri, Silvio Sisto tentava di convincerci che “di bomber ce n’è solo uno“, oggi, con tutto il rispetto, non siamo d’accordo.

Nelle foto che vi mostriamo, tre emuli inconsapevoli del bomber. La prima: un vecchio modello di Ford Fiesta grigia sosta di traverso al senso di marcia su via Kennedy, col muso rivolto verso il marciapiede. Le quattro frecce accese e il posto del passeggero occupato ci fanno capire che l’autista è nei paraggi e che, almeno nell’intenzione, si intende una sosta breve. La carreggiata ostruita, invece, indicano che, ancora una volta, ci troviamo al cospetto di un campione del parcheggio selvaggio.

La seconda: una Fiat 600 con evidenti crisi di identità, al punto da credersi una Smart. L’autista decide di  parcheggiare perpendicolarmente al senso di sosta, proprio come farebbe (perché potrebbe farlo) una Smart, ma per non intralciare la carreggiata, invade il marciapiede, ostacolando il passaggio dei pedoni.

La terza, una vecchia Hyundai Atos parcheggia nella tipica posizione alla “cane che piscia”, emula forse della nuova pubblicità di una piccola giapponese molto trasmessa dalla televisione nell’ultimo periodo.

Non so voi, ma noi abbiamo notato un sensibile peggioramento del comportamento stradale legato alla sosta e al parcheggio. Un generale senso di menefreghismo e impunità. in somma, di bomber ce n’è uno solo? Lo speravamo. Lo speravamo sul serio.