Sarà che il Commissario contro gli sprechi, Carlo Cottarelli, la considera virtuosa, ma a nostro modesto avviso l’Amiu rappresenta uno dei più clamorosi fallimenti della città di Bari. Un servizio come quello dell’Igiene Urbana non può essere valutato solo in termini numerici, di bilanci, di saldi positivi o negativi.

Bari non ha mai seriamente affrontato il tema dell’educazione ambientale: il risultato è quello di una città che viene continuamente pulita per poi ripiombare nella sozzura appena gli operatori ecologici si allontanano. A parte i temi serissimi della derattizazione o della deblattizzazione, della raccolta differenziata che non è ben chiaro se, dove e quando in città,  si faccia o non si faccia, resta la complessiva diseducazione sociale che nessuno è ancora riuscito a combattere.

Spetta all’Amiu? Certo all’Amiu spetta di porre il problema all’Amministrazione Comunale, al di là delle risibili campagne di informazione e sensibilizzazione promosse in questi ultimi quindici anni e che, stando a quanto da noi stessi verificato in città vecchia, sono servite solo a dare qualche spicciolo ai comunicatori, spesso molto improvvisati, del momento. Transeunte, come tutti i momenti.