Tante piccole realtà hanno abbassato le saracinesche in questi ultimi anni a Bari, ma per molti la chiusura definitiva del cinema Esedra nel quartiere Madonnella sarebbe “un delitto alla cultura“. La struttura è di proprietà della parrocchia San Giuseppe ma, dopo il lockdown, le sale non si sono mai riempite, una media di 3 clienti a giornata nelle ultime aperture pre-estate. Due scenari si sono sviluppati in queste ore: la raccolta firme di un cittadino barese e/o la scelta di una nuova gestione da parte della diocesi, come riportato dall’assessora alle Culture Ines Pierucci.

La raccolta firme

I ricordi e l’amore per il cinema Esedra hanno spinto il barese Renato Scognamillo a lanciare una petizione per salvarlo. Queste le sue parole: “La mia storia personale con il nostro amato cinema Esedra è lunga e piena di ricordi preziosi. Ritengo che la chiusura di un cinema, un teatro, o di qualsivoglia luogo dove si svolga una forma d’arte sia un impoverimento ed un appiattimento del nostro tessuto sociale. Il cinema è uno dei simboli più vecchi della nostra città, rappresentando non solo una fonte di intrattenimento ma anche un luogo fondamentale per l’aggregazione e la cultura. Negli ultimi anni, abbiamo visto una diminuzione drastica nel numero delle sale cinematografiche in Italia. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), dal 2007 al 2013 le sale cinematografiche in Italia sono diminuite del 6% .

Questo trend ha avuto ripercussioni negative sulla nostra comunità locale e sulla cultura italiana nel suo complesso. Chiediamo quindi alle autorità locali e ai proprietari dell’edificio di riaprire il nostro storico cinema come sala cinematografica. Non solo per preservare la sua importanza storica, ma anche per promuovere l’arte, la cultura e l’aggregazione sociale nella nostra città. Firmate questa petizione per sostenere la riapertura del nostro amato cinema a Bari“, conclude il cittadino barese.