Il mondo del web è ormai una giungla, si sa, ma chi l’avrebbe mai detto che l’animalier leopardato sarebbe comparso indosso a un sacerdote, infervorando i social. Parliamo della casula sfoggiata da monsignor Nicola Girasoli, nunzio apostolico in Slovacchia, durante la celebrazione eucaristica che ha concelebrato a Ruvo di Puglia, insieme al vescovo di Molfetta, monsignor Domenico Cornacchia.
La foto del prete con la casula leopardata, presente alla cerimonia in occasione dei 40 anni da parroco di don Salvatore Summo, è stata pubblicata su Facebook dalla pagina della cattedrale, scatenando una valanga di commenti critici e ironici. C’è chi la ritiene “una caduta di stile”, chi una trovata esilarante che fa assomigliare il nunzio a Crudelia De Mon. Immediata la risposta della parrocchia in merito, che toglie ogni dubbio e dà una spiegazione a quel vestiario, non scelto a caso o per moda.
“Date le interpretazioni particolari e sui generis, si precisa che la casula indossata per la celebrazione fa parte della liturgia ufficiale dei popoli poveri africani di cui il celebrante si è sempre interessato nel suo mandato pastorale ed è stata indossata per ringraziare il Signore in merito alla costruzione di una casa per i più bisognosi di quei territori”.